Ritornano le proteste contro il progetto di Transport Malta per la realizzazione del maxi porto turistico di Marsascala.
A rivendicare la propria autorità questa volta sono i pescatori, che si sentono “usurpati” dei loro diritti a causa della realizzazione del progetto.
In una nota diffusa dall’ONG Moviment Graffitti, trentotto pescatori hanno scritto al ministro dei Trasporti Ian Borg, esortandolo a rinunciare ai piani per la costruzione del porto per yacht di lusso nella località a sud dell’isola in quanto questo minaccerebbe la loro unica fonte sostentamento.
Da quanto si evince dalla lettera, i pescatori spiegano che i piani previsti da Transport Malta costringerebbero loro a rinunciare a spazi essenziali per le attività di pesca, che verrebbero occupati da pontoni, yacht ed impianti necessari per il moderno porto.
Questo non è stato il solo unico atto di dimostrazione contro i progetti del nuovo scalo turistico di Marsascala. All’inizio di ottobre, infatti, i pescatori locali hanno tenuto una conferenza stampa per mostrare pubblicamente la loro opposizione, alla quale hanno partecipato anche i residenti della cittadina per protestare contro il progetto che sottrarrà ai membri della comunità il luogo dove abitualmente svolgono le loro attività sociali, culturali e ricreative.
«Siamo nati qui e intendiamo rimanere qui. Come possiamo lavorare se la baia è piena di pontoni? Dove scaricheremo il nostro pescato e attraccheremo le nostre barche? Non siamo d’accordo con tutto questo» hanno affermato i pescatori.
Il progetto Yacht Marina si impossesserà infatti di tutta la baia, trasformando le diverse attività che si svolgono attualmente nell’area, costringendole ad allontanarsi.
Moviment Graffitti ha dichiarato che il malcontento non riguarda solo i pescatori del luogo, bensì anche altri gruppi, come gli appassionati di fuochi d’artificio soliti ad organizzare eventi pirotecnici proprio nell’area dove sorgerà il futuro porto. Il loro timore, congiuntamente a quello dei residenti, è quello di non poter più godere degli spazi che appartengono di diritto alla comunità della zona che fanno parte della tradizione locale.
Il progetto del porto turistico, come noto, ha suscitato serie preoccupazioni sin dall’inizio della sua approvazione, per l’impatto ambientale che avrà sul villaggio di Marsascala e sul sito Natura 2000 in quanto il suo ecosistema è strettamente connesso a quello della baia.