- Niente più mascherina all’aperto da soli o in compagnia di un’altra persona per chi ha già ricevuto la dose di richiamo
- Torna il pubblico sugli spalti dei palazzetti sportivi solo con un certificato vaccinale valido
- Obbligo vaccinale per dipendenti di ristoranti ed esercizi pubblici simili solo se a contatto con clienti
- Ridotto l’obbligo di distanziamento sociale (2 metri) nei ristoranti, snack bar e locali simili
- Le persone che non hanno potuto ricevere il vaccino per motivi medici potranno essere ammesse in ristoranti, bar e locali simili
- Minori di 18 anni, donne incinte nei primi tre mesi e chi è risultato positivo di recente possono ancora accedere a ristoranti e strutture simili senza fornire un certificato di vaccinazione di richiamo
- Chi ha viaggiato all’estero e non ha ricevuto il richiamo vaccinale avrà tempo per farlo fino al 1° febbraio
- Niente quarantena dal 1° febbraio per chi arriva a Malta specificamente per ricevere la dose di richiamo vaccinale
Da lunedì 17 gennaio, tutte le persone che hanno già ricevuto la dose di richiamo del vaccino anti Covid-19 potranno scegliere di non indossare la mascherina all’aperto se si trovano da soli o al massimo in compagnia di un’altra persona, ha annunciato il ministro della Salute Chris Fearne nel corso della conferenza stampa di giovedì.
Sempre dal prossimo lunedì, entreranno in vigore le nuove normative annunciate alla fine dello scorso dicembre che vedranno limitare l’accesso a bar, ristoranti, palestre ed altri luoghi pubblici alle sole persone completamente vaccinate con un certificato che sarà ritenuto valido per tre mesi dalla somministrazione della seconda dose e nove mesi dalla data di inoculazione della dose di richiamo. L’elenco completo delle sedi sarà pubblicato nei prossimi giorni.
Per queste ragioni anche il distanziamento sociale nei luoghi pubblici con ingressi limitati alle sole persone completamente vaccinate potrà tornare agli standard pre-pandemia.
La stessa cosa vale per il pubblico presente agli eventi sportivi che potrà tornare ad animare gli spalti dei palazzetti e vari Centri solo se munito di un certificato COVID-19 valido.
Fearne ha confermato la scelta della revoca delle misure a causa dell’altissimo tasso di terze dosi somministrate alla popolazione adulta che entro il fine settimana dovrebbe raggiungere il 70%.
Ristorazione e strutture ricettive
Il vaccino sarà obbligatorio per il personale che opera nel settore dell’ospitalità e che ha un contatto diretto con i clienti. Per coloro che non hanno ancora ricevuto la dose di richiamo, le Autorità sanitarie hanno previsto un periodo aggiuntivo che si estenderà fino a febbraio.
Questa regola non si applica a tutte quelle persone che non hanno un contatto diretto con la clientela.
Il ministro della Salute ha confermato che attualmente non è prevista l’introduzione dell’obbligo vaccinale in altri settori lavorativi, compreso quello sanitario.
Omicron è la variante dominante
Il ministro della Salute ha confermato che attualmente Omicron risulta essere ancora il ceppo del virus dominante a Malta. «Nove casi su dieci a Malta riguardano la variante Omicron» ha confermato Fearne.
In merito alla situazione negli ospedali, i pazienti ricoverati si dividono tra vaccinati, persone con due dosi oppure addirittura con la dose di richiamo. La maggioranza dei decessi si è riscontrata tra pazienti con patologie pregresse, in particolare tra gli anziani.
«Nonostante il vaccino, ci sono comunque ancora persone che muoiono di COVID-19 – ha affermato il ministro – ma siamo sicuri che senza il vaccino il numero di decessi sarebbe stato molto più alto».
«La scienza non è un concorso di popolarità. Gli effetti collaterali del richiamo vaccinale sono minimi e chi pensa che questi siano peggiori dell’infezione in sé si sbaglia» ha concluso Fearne.
Quarantena e viaggi
Qualora l’immunità al virus sviluppata dalla popolazione maltese dovesse aumentare, il ministro della Salute ha confermato che potrebbero essere riviste le regole relative alla quarantena attualmente in vigore, anche se attualmente la questione è completamente esclusa.
Fearne ha respinto le preoccupazioni dell’UE secondo cui a Malta il certificato vaccinale viene ritenuto valido solo per tre mesi dalla seconda dose, contro i nove mesi consigliati per gli spostamenti in Unione Europea, ed ha quindi escluso eventuali modifiche. «Per proteggere la nostra gente puntiamo tutto sulle dosi richiamo» ha ribattuto il ministro della Salute.
Tuttavia, il Governo maltese ha però previsto un periodo di “tolleranza” per i residenti in possesso di un certificato di vaccinazione scaduto; potranno infatti fare ritorno sull’arcipelago anche dopo il 17 gennaio, beneficiando di una proroga di due settimane. Chi invece tornerà a Malta dopo il 1° febbraio sarà invece obbligato a scontare un periodo di quarantena di 14 giorni.
Casi particolari esenti dalle nuove normative:
- Chi è stato all’estero e che non ha ricevuto il richiamo vaccinale avrà tempo per farlo fino al 1° febbraio
- Personale che lavora negli stabilimenti ricettivi ma non a contatto con i clienti
- Le persone di età compresa tra i 12 ed i 18 anni, attualmente non idonee a ricevere la terza dose del vaccino non dovranno esibire il certificato di richiamo nei luoghi in cui è richiesto
- Donne in gravidanza nei primi tre mesi e minori di 12 anni
- Coloro che sono risultati positivi al virus nelle ultime settimane e sono in attesa di ricevere la dose di richiamo
- Chiunque abbia avuto una reazione al vaccino e sia dotato di un certificato del proprio medico o della Soprintendenza alla Sanità Pubblica