La polizia ha lanciato l’allarme più volte, ma evidentemente non è bastato.
Ogni giorno, infatti, vengono presentate almeno venti denunce da altrettante persone raggirate per aver ingenuamente risposto a sms (e a mail) ricevuti da abilissimi truffatori.
Il meccanismo è questo: sul telefonino e sulla posta elettronica arrivano messaggi con l’indirizzo e il logo di importanti aziende, con i quali si annuncia la consegna imminente di un pacco.
Ma non c’è niente di vero: indirizzo e logo sono falsi ed è inesistente anche il pacco. Ma è proprio nel momento in cui si risponde alla mail o agli sms che parte il raggiro. E il rischio è che questo scherzetto, si fa per dire, possa costare anche fino a 5 mila euro.
Nelle ultime settimane la truffa del pacco si è intensificata e quotidianamente centinaia di persone ricevono messaggi e mail inviate in lingua inglese e in maltese da mittenti che si spacciano soprattutto per DHL e MaltaPost.
Sul telefonino arrivano sms da un numero sconosciuto nel quale si legge:« (DHL) Il tuo pacco è in attesa di consegna, conferma il pagamento (1USD)». Poi, a seguire, l’invito a cliccare su un link che conduce ad un modulo da compilare con i dati personali, compresi quelli relativi ai conti bancari. A quel punto il gioco è fatto: cliccare sul link e compilare il modulo significa dare il via libera per farsi derubare.
In genere le somme prelevate in maniera fraudolenta si aggirano tra gli 800 e i 1800 euro, ma qualcuno meno fortunato si è visto sottrarre ben 5mila euro.
Il messaggio in maltese, invece, recita così: «Ciao. Il-pakett tiegħek qed jistenna l-kunsinna jekk jogħbok ikkonferma l-ħas (1.99 EUR) fil-link li ġeja».
Molto spesso le vittime sono convinte di autorizzare addebiti per importi minuscoli, ad esempio 1 euro e 60, ma i criminali utilizzano i dati per poi prelevare somme assai più consistenti.
Si via sms che attraverso le mail, i destinatari vengono indotti a fornire le proprie credenziali bancarie perché c’è appena stata una (in realtà inesistente) “transazione sospetta”: tutto falso, ovviamente, tant’è che pochi minuti dopo dal conto sparisce un bel gruzzolo di quattrini.
Una delle principali banche di Malta, la Bank of Valletta, ha esortato le vittime presentare immediatamente una denuncia alla polizia ed ha garantito che farà il possibile per far recuperare ai clienti le somme sottratte.
Sia la polizia che le banche hanno intanto rinnovato l’appello a non fornire per nessuna ragione dati personali, o numeri di carte di credito o qualsiasi altro dettaglio che riguardi il rapporto con il proprio istituto di credito.
COME NON FARSI INGANNARE
Le forze dell’ordine hanno dato dei suggerimenti per evitare di cadere nella trappola dei criminali. Ecco cosa fare:
– Guarda il numero del mittente. È improbabile che le truffe provengano da un numero ufficiale di un’azienda riconosciuta.
– Non fare clic su collegamenti che non contengono l’URL ufficiale della società di consegna o che utilizzano collegamenti abbreviati come bit.ly o tinyrul.
– Fai attenzione agli errori di ortografia intenzionali come maltapost-up.com invece del corretto maltapost.com
– Fermati e pensa, soprattutto se la comunicazione arriva all’improvviso, e controlla prima di inserire i tuoi dati personali o finanziari su un sito web.
– Tieni un registro di tutti gli articoli che ti aspetti per posta e controlla di conseguenza.
RispondiInoltra
|