Il Parlamento ha approvato un pacchetto di emendamenti che inaspriscono sanzioni e condanne per chi aggredisce funzionari pubblici, tra cui agenti di polizia, durante l’esercizio delle loro funzioni.
Con queste modifiche, chi si rende colpevole di tali reati non potrà più beneficiare di una sospensione condizionale della pena e, parallelamente, sono state incrementate multe e condanne.
Nello specifico, a seconda della gravità, le nuove disposizioni prevedono:
- Per ingiurie, minacce o offese: multa minima aumentata da 800 a 1.200 euro e massima da 5.000 a 7.500 euro.
- Per aggressioni o resistenza violenta da parte di una o due persone: il periodo di reclusione minimo passa da sei mesi a un anno e quello massimo da due a quattro anni. La multa minima da 4.000 a 6.000 euro e quella massima da 10.000 a 15.000 euro.
- Per aggressioni o resistenza violenta da parte di tre o più persone: il periodo di reclusione minimo passa da nove mesi a un anno e mezzo e quello massimo da tre a sei anni. La multa minima sale da 5.000 a 7.500 euro e quella massima da 15.000 a 22.500 euro.
- Se l’aggressione comporta l’uso di un’arma: il periodo di reclusione minimo passa da un minimo di un anno a un anno e mezzo e quello massimo da quattro a sei anni. La multa minima aumenta da 8.000 a 12.000 euro e quella massima da 20.000 a 30.000 euro.
- Per atti di violenza pubblica: il periodo di reclusione minimo passa da due a tre anni e quello massimo da cinque a sette anni. Inoltre, è stata introdotta una sanzione il cui importo varierà tra 10.000 euro e 25.000 euro.
Il ministro dell’Interno, Byron Camilleri, ha spiegato che queste riforme rafforzano il potere dei tribunali, inviando inoltre un chiaro messaggio a favore delle forze dell’ordine, della disciplina e del rispetto di chi indossa la divisa.
Durante il dibattito parlamentare, secondo il comunicato diffuso dal Ministero, Camilleri ha sottolineato che, sebbene negli ultimi quattro anni la violenza contro gli agenti di polizia sia diminuita del 67% grazie agli investimenti in risorse e formazione, il governo ha ritenuto necessario introdurre ulteriori misure per garantire un deterrente più efficace, perchè «anche un solo caso di aggressione a un ufficiale pubblico è inaccettabile», ha dichiarato il ministro.
Parallelamente all’inasprimento delle pene, il governo ha sottolineato di aver promosso iniziative per migliorare le condizioni di lavoro degli agenti, con nuovi accordi collettivi, più risorse e investimenti in equipaggiamenti come bodycam e nuove divise.
Camilleri ha inoltre evidenziato l’importanza di promuovere una “cultura del rispetto” per prevenire le aggressioni affinchè si riduca, in realtà, la necessità di applicare tali sanzioni rese più severe.
(immagine di archivio, credits: Malta Police Force)
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