Il Malta Aviation Museum ha diffuso le foto ed alcuni dettagli del prezioso ritrovamento effettuato nei giorni scorsi durante i lavori di scavo per la realizzazione del giardino “terapeutico” per pazienti affetti da demenza presso la casa di cura St. Vincent De Paul.
Secondo quanto diffuso a mezzo social, la segnalazione al personale del museo sarebbe partita il 25 febbraio che, una volta ottenute le autorizzazioni dalle autorità competenti e della Soprintendenza ai Beni Culturali, ha preso in custodia i resti di diversi tipi di aerei ritrovati dagli operatori che stavano eseguendo le opere di scavo.
Analizzando l’area ancora più in profondità, gli esperti si sono infatti imbattuti nella sezione della coda orizzontale di un BF109, la cui placca di produzione inizialmente aveva fatto pensare che la parte fosse appartenuta ad una variante F2.
A circa due metri di profondità sotto il livello del terreno, tra i resti è poi spuntata anche la parte di un’ala con dei numeri dipinti sopra ancora chiaramente visibili e, lì vicino, la fusoliera divisa in tre sezioni. Gli esperti hanno affermato che sembrava evidente come alcune parti fossero state appositamente disassemblate per essere conservate come souvenir durante la guerra.
Inoltre, grazie alla sigla “W.Nr 8668” ancora ben visibile sul velivolo, è stato possibile ricostruire la storia del Messerschmitt BF109 F4Z costruito da Erla.
Secondo quanto riferito dal Museo dell’aviazione, l’aereo pilotato dall’Unteroffizier Hans Pilz del 5.JG3 in missione, sarebbe stato colpito il 1° aprile 1942 dalla contraerea.
Nel comunicato, il Malta Aviation Museum ha fatto inoltre sapere che «Sebbene avremmo preferito attendere e pubblicare tutti i fatti noti su questo importante ritrovamento, siamo stati costretti a rilasciare una dichiarazione a causa del fatto che questa scoperta viene pubblicata sui social media da alcuni noti portali dell’aviazione senza il consenso del museo», concludendo poi con un ringraziamento rivolto a Tamsin Cauchi QP, archeologo che ha supervisionato l’operazione di recupero, e Ray Polidano, David Polidano, Reno Psaila, Anthony Spiteri e Kurt Galea, per il tempo e l’impegno dedicato al recupero dei resti di cui beneficeranno anche le future generazioni.