Aggiornamento: Termina a Pozzallo la disavventura della Golfo Azzurro
La Golfo Azzurro, una motonave in forze alla Ong spagnola Proactiva Open Arms, con a bordo tre migranti recuperati a circa 100 miglia nautiche dalle coste libiche, si starebbe nuovamente dirigendo verso i porti della Sicilia meridionale, dopo che tra lunedì e martedì le è stato rifiutato l’accesso sia ai porti italiani che a quelli maltesi.
La motonave, che fino a ieri si credeva appartenente alla Ong olandese Boat Refugee Foundation, appartiene, secondo l’Ambasciata olandese, alla Ong spagnola Proactiva Open Arms, con funzioni di ricerca e salvataggio in mare. L’imbarcazione si trova in una sorta di limbo per il quale non viene ammessa nei porti italiani, in virtù del rifiuto, da parte della Ong, di firmare il protocollo di intesa con lo Stato italiano, e non viene ammessa dai porti maltesi perché essi non costituiscono – secondo il Governo maltese – «primo porto sicuro di attracco».
Mentre la Ong spagnola protesta, affermando che le operazioni che hanno portato al salvataggio dei tre migranti, sono state condotte in coordinamento con le autorità italiane, per nessuna delle parti la soluzione appare vicina. Per Malta cedere all’attracco non costituirebbe un problema per l’esiguo carico umano della Golfo Azzurro, ma aprirebbe un pericoloso precedente per la piccola isola, che — affermano fonti della Marina — potrebbe trovarsi la prossima volta con una nave con 400 migranti a bordo. D’altra parte le autorità italiane appaiono ferme nel richiedere alle Ong la firma del protocollo di intesa che prevede, tra le altre cose, la presenza a bordo di uomini delle forze dell’ordine.
Al momento in cui scriviamo la Golfo Azzurro è in navigazione verso la Sicilia, ma potrebbe in qualsiasi momento cambiare la propria rotta alla ricerca di un approdo sicuro.