Ha fatto parecchio discutere il video selfie pubblicato ieri su Instagram che ritrae, sorridenti, il ministro della Cultura Owen Bonnici in compagnia di Mohamed Ali Ahmed Elmushraty (meglio noto come “Lilu King”), il cittadino di origini libiche – ora libero su cauzione – arrestato nel maggio dello scorso anno con diversi e pesanti capi d’imputazione: evasione fiscale, riciclaggio di denaro, traffico di droga e coinvolgimento nella criminalità organizzata.
L’imprenditore-pugile era finito nel mirino delle autorità giudiziarie per lo stile di vita da “nababbo” sfoggiato su diverse piattaforme social, tra auto di lusso che era solito guidare per spostarsi tra due appartamenti (uno a Portomaso e l’altro a St. Paul’s Bay), palestre e giri in vari locali della movida notturna nella zona di Paceville.
Tuttavia, pare che Elmushraty fosse un volto sconosciuto al Ministro della Cultura, come raccontato da lui stesso tramite un comunicato diffuso sulla propria pagina Facebook nel quale ha voluto condividere la sua verità sull’accaduto.
Bonnici spiega di essere stato fermato ieri sera da un «uomo alto», sceso da una macchina di colore bianco fermatasi d’improvviso mentre si stava dirigendo verso la sua auto per andare ad un evento, che, «con molta educazione, mi ha chiesto di scattare una foto con lui».
«Non conoscevo quest’uomo, non avevo mai parlato con lui prima – prosegue il Ministro – Abbiamo scattato la foto, come faccio spesso con diverse persone e, dopo averlo fatto, mi ha detto in maltese ma con un accento straniero, che è conosciuto come Lilu King e spontaneamente mi ha informato di avere diversi procedimenti legali in corso nei tribunali».
Bonnici conclude dichiarando che ha scritto questo post per «chiarire le dinamiche dei fatti relativi a questa foto». Il video selfie è stato condiviso ieri sera nelle storie dallo stesso Lilu King, sul proprio profilo Instagram.