Malta ha perso quattro posizioni nella speciale classifica della libertà di stampa, compilata da Reporter senza frontiere.
L’arcipelago mediterraneo ha toccato posizione 81, facendosi superare da Honk Kong, El Salvador e Kosovo.
La classifica 2020 della libertà di stampa, redatta da Reporter senza frontiere, si basa sul grado di libertà disponibile per i giornalisti, tra cui pluralismo, indipendenza dei media, censura, trasparenza, legislatura e abusi.
La pessima prestazione di Malta, che si colloca al terz’ultimo posto tra i Paesi dell’Unione europea, arriva dopo diverse rivelazioni di corruzione di alto livello legate all’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia, avvenuto nel 2017.
L’indagine pubblica varata in seguito alle proteste di massa dopo la morte di Caruana Galizia sta mostrando un grave e preoccupante «quadro di interferenza politica» mirato a interrompere le indagini e scagionare le persone in posizione di comando.
Il rapporto internazionale ha fatto anche menzione della violazione del fondamentale diritto di espressione degli attivisti, dopo la ripetuta rimozione del memoriale spontaneo dedicato alla giornalista assassinata, da parte dell’ex ministro della Giustizia Owen Bonnici.
Reporter senza frontiere ha anche rilevato uno stato di diritto debole, la negazione del diritto all’accesso alle informazioni e denunciato ripetute minacce ai giornalisti maltesi che si occupano di corruzione.
La propaganda e la disinformazione dei media di proprietà di partiti politici ha contribuito alla pessima situazione di Malta.
La Norvegia è emersa in cima all’elenco, seguita dai paesi vicini Finlandia, Danimarca e Svezia. Non sorprende che la Corea del Nord sia uscita per ultima.