L’ex amministratore delegato della Malta Financial Services Authority, Joseph Cuschieri, è stato nominato capo del Project Green poche ore dopo le dimissioni di Steve Ellul, in rampa di lancio per le prossime elezioni del Parlamento europeo previste per giugno.
Annunciato attraverso un comunicato su Facebook, Cuschieri entrerà così nel board dell’agenzia nazionale preposta allo sviluppo, manutenzione e all’abbellimento degli spazi pubblici, dei giardini e delle altre infrastrutture verdi, con l’obiettivo finale di offrire una migliore qualità della vita per la popolazione maltese e delle zone green a pochi passi da casa.
«Ci aspettano tempi stimolanti ed entusiasmanti. Sono ansioso di continuare a costruire sull’ottimo lavoro svolto dal mio predecessore» – il commento di Cuschieri tra le righe della nota social dell’Ente – «mi impegnerò a sviluppare e implementare progetti verdi innovativi e di qualità che aggiungano valore e un ambiente migliore alle comunità di Malta e Gozo».
Come vi abbiamo raccontato mesi fa, l’ex CEO di MFSA ha ricoperto diverse posizioni dirigenziali e amministrative negli oltre 28 anni di carriera, con l’unica macchia dello scandalo scoppiato nel 2018 a seguito di un’indagine interna che aveva appurato una violazione delle linee guida sull’etica dell’autorità finanziaria maltese in occasione di un viaggio a Las Vegas assieme a Yorgen Fenech.
Nello specifico, l’indagine etica interna guidata dall’attuale Commissario per gli standard Joseph Azzopardi aveva definito “non appropriato” accettare inviti di ospitalità “costosi ed esclusivi“, con lo stesso ex numero uno di Tumas Group che pagava il conto dei voli oltreoceano, delle cene e del pernottamento presso il famigerato hotel extra-lusso Caesars Palace.
Sempre secondo l’indagine del 2020, tale condotta rappresenterebbe inoltre una violazione del Codice di condotta della BCE per i funzionari di alto livello della Banca centrale europea, applicabile anche a Malta, nonostante lo stesso Cuschieri non abbia mai nascosto di nutrire “riserve” sulle conclusioni dell’autorità, affermando non rientrassero sotto il controllo della MFSA.
Una versione, tuttavia, respinta dal comitato di revisione che sottolineava come i vasti interessi commerciali dell’imprenditore maltese rappresentassero un pericolo per conflitto di interessi.