Anche quest’anno, immancabile e puntuale, allo sbocciare dei primi timidi fiori primaverili, non poteva mancare la tradizionale Festa del Mandorlo in Fiore ad Agrigento. L’evento che altro non è che un festival ed uno spettacolo annesso di gruppi folkloristici, si tiene annualmente nella città dei templi, in Sicilia, per celebrare e rendere così omaggio alla fioritura degli alberi di mandorlo. Il Festival del folklore attira ogni anno a sé un numero spropositato di partecipanti e semplici spettatori provenienti da ogni parte del mondo.
Quest’anno la kermesse “ballerina” giunta alla sua 76° edizione ha avuto luogo e si è conclusa la scorsa settimana, ed esattamente dal 9 al 17 marzo. Sono stati ben 25 i gruppi folk presenti che coi loro variegati costumi e le loro performance uniche hanno saputo creare un’atmosfera vibrante e multiculturale. I momenti più suggestivi della manifestazione hanno preso il via lo scorso 10 marzo con una prima grande parata dal centro storico della città agrigentina sino al Viale della Vittoria a cui hanno preso parte i gruppi folk siciliani e quelli del “Festival internazionale i bambini del mondo”, giunto quest’ultimo alla sua 21esima edizione.
L’accensione del Tripode dell’amicizia davanti al suggestivo Tempio della Concordia ha poi ufficialmente aperto la gara ai numerosi partecipanti. Il “Mandorlo in fiore” anche quest’anno ha dato prova di grande organizzazione da parte degli addetti ai lavori che hanno saputo creare unitamente agli artisti locali ed internazionali, ai musicisti, ai gruppi folk, agli chef e produttori locali, un vero e proprio spettacolo di talento e creatività.
Eppure, nonostante le innumerevoli note di merito alla manifestazione, qualcosa sembrerebbe non essere andata per il verso giusto, e a dichiararlo apertamente senza remore, ai microfoni del quotidiano “Agrigento Notizie”, è stato Marlon Mercieca. Quest’ultimo, appartenente al gruppo folk di Malta, ha raccontato dei problemi avuti durante tutto il soggiorno agrigentino. Secondo Mercieca, l’organizzazione del festival ha peccato sia per ciò che concerne il vitto che per l’alloggio offerto ai partecipanti maltesi.
«È la prima volta che ci troviamo in una situazione del genere, siamo stati in molti paesi, anche in Sicilia, e siamo sempre stati accolti bene» ha dichiarato Mercieca al portale di notizie, spiegando i disagi riscontrati a partire dal numero di camere messe a loro disposizione al cibo di pessima qualità.
«Ci hanno promesso un albergo e ci hanno fatto alloggiare in un ostello. Ci siamo ritrovati in 14 in una sola camera e noi siamo tutti uomini e donne sposati. Per 29 persone erano disponibili solo quattro bagni, due dei quali non funzionanti» ha affermato l’uomo, esprimendo forse ancor più rammarico per il cibo che: «Era come quello dell’ospedale, impacchettato ed inumidito nella plastica», concludendo con una semplice quanto esaustiva “sentenza”: «Non si deve mangiare così!».
Le accuse non sono di poco conto ed i disagi del gruppo folk maltese, dapprincipio, avevano addirittura fatto ipotizzare che quest’ultimi avessero abbandonato il festival. Fortunatamente così non è stato, tanto che la compagine maltese ha preso parte alla sfilata per le vie del centro storico di Agrigento, come da programma.
Abbiamo provato a contattare il gruppo folk maltese in questione così come uno dei loro componenti per approfondire la vicenda, ma al momento hanno preferito non rilasciare nessuna ulteriore dichiarazione. Rimaniamo comunque a disposizione qualora le parti interessate scegliessero di fornire aggiornamenti sul caso.