In occasione delle celebrazioni per il giorno dell’Indipendenza, si è tenuta come di consueto la Messa pontificale e “Te Deum” presso la Concattedrale di San Giovanni a Valletta alla quale hanno partecipato tutti i leader politici del Paese tra cui il Presidente, il Primo Ministro, il leader dell’Opposizione, il Vicepresidente, diversi membri del Parlamento, il Capo della Giustizia e anche gli ex presidenti e ministri delle precedenti legislature.
Erano quindi tutte presenti le massime cariche dello Stato quando, durante l’omelia, secondo quanto riportato da Times of Malta, l’Arcivescovo Charles Scicluna ha espresso senza mezzi termini la propria opinione sui progetti che stanno “inghiottendo” Malta, e che sviliscono l’aspetto e l’anima dell’isola.
«L’avidità di denaro e di potere si sta diffondendo come una malattia all’interno del Paese, e si manifesta nel declino del paesaggio maltese e nella distruzione dell’identità morale del territorio», ha tuonato Scicluna.
Focalizzando l’attenzione anche sulle bellezze architettoniche maltesi quali Mdina, Valletta e Cottonera, l’Arcivescovo ha voluto ricordare che sebbene si tratti di edifici non funzionali rispetto alle nuove costruzioni, questi rappresentano la cultura e la storia del Paese, aggiungendo che i nuovi edifici non rispondo «necessariamente all’esigenza di fornire case, ma casomai servono a per fare più soldi, infangando la bellezza dell’arcipelago con progetti non all’altezza».
«La corsa al denaro facile sta distruggendo anche la spina dorsale del nostro Paese? E che tipo di indipendenza stiamo celebrando se siamo schiavi della brama di potere e dell’avidità di denaro?» ha aggiunto Scicluna con l’intento di inviare un messaggio forte e inequivocabile proprio nel giorno in cui si celebrava l’Indipendenza di Malta.
Sono queste le argomentazioni dell’Omelia dell’Arcivescovo volte a sensibilizzare la classe politica verso comportamenti e decisioni che siano più espressione del benessere della comunità e meno dettate da fini economici, invitando i presenti a riflettere con questa conclusione: «Difendiamo con orgoglio la reputazione di Malta a cui teniamo molto. Tuttavia, prima di incolpare e giudicare gli altri dovremmo fermarci ed esaminare la nostra coscienza. Nel giorno dell’Indipendenza, oggi, dovremmo chiederci: è il denaro a controllare me oppure lo sto realmente utilizzando per il bene degli altri?».