Cemento chiama cemento. E non importa se nessuno lo vuole. Due anni dopo le polemiche sorte per la costruzione di un complesso residenziale che ora sovrasta l’antica chiesa di Manikata, un nuovo progetto incombe infatti nella stessa zona, con l’ipotesi di veder sorgere un nuovo condominio, questa volta sul lato opposto dell’edificio.
Tutto è iniziato con il restauro e la riapertura della cappella di St. Joseph, chiusa al pubblico dal lontano 1974, anno che coincideva con l’inaugurazione della nuova chiesa parrocchiale di Manikata, a Mellieha. L’evento aveva portato alla luce la controversia sulla costruzione del primo complesso residenziale, che secondo molti deturpava il contesto storico e paesaggistico della zona.
Ora, quel che rimane della vecchia chiesa potrebbe essere convertito in un ennesimo complesso residenziale. La società Rad-Alt 1 Ltd ha infatti presentato una richiesta preliminare di pianificazione, nella quale è previsto il mantenimento di alcune parti della vecchia struttura (inclusa la facciata), nel contesto della costruzione di un nuovo edificio di quattro piani composto da sei appartamenti, un duplex, due attici e garage.
La proposta ha scatenato la reazione indignata di Ivan Castillo, deputato del Partito Nazionalista ed ex consigliere comunale a Mellieha. Secondo Castillo, il governo dovrebbe imparare dagli errori passati sulla cementificazione selvaggia. «Il restauro della chiesa è stato vanificato dal contesto alterato – ha affermato – La costruzione degli edifici presenti e futuri equivale alla distruzione della chiesa stessa».
Castillo ha inoltre annunciato l’intenzione di presentare una petizione parlamentare per fermare il progetto, definito da lui stesso una follia. Al momento, la richiesta della autorizzazioni è in fase di valutazione finale presso la Planning Authority, con le decisioni finali che saranno pubblicate a stretto giro sulla Gazzetta Ufficiale. Eventuali obiezioni potranno essere presentate entro il 26 agosto.
L’idea di avere un nuovo palazzo ad “inghiottire” la chiesa pare non piaccia a molti: al momento sono già state presentate tre obiezioni individuali, tutte concordi nel sostenere che l’errore commesso con l’approvazione del primo complesso residenziale non debba essere ripetuto.