Nel pomeriggio di martedì il piazzale di fronte alla stazione di polizia di Msida è stato teatro del flash mob organizzato da Moviment Graffitti per protestare contro «l’ingiusta e insensata assoluzione di un ex agente accusato di aver stuprato e molestato una collega in più occasioni nel 2018».
Gli attivisti hanno replicato “The Rapist Is You”, una celebre performance cilena che rappresenta lo spirito di protesta contro chi accusa le vittime di violenza sessuale, attraverso una canzone che recita: “Non è stata colpa mia; non c’entra dov’ero, non c’entra come mi vestivo. TU sei lo stupratore. È la polizia. I giudici. Lo Stato”.
La scorsa settimana, infatti, un giudice chiamato a sentenziare sulla vicenda dell’ex agente di polizia sotto accusa per aver molestato e violentato due colleghe tra il 2017 e il 2018, ha basato le sue decisioni sul fatto che la donna che lo aveva denunciato aveva evitato di rispondere alle domande sulla sua vita personale, stabilendo che la confessione dell’imputato di averla stuprata non poteva essere considerata una prova perché non amministrata secondo le leggi dell’epoca.
«È una perversione della giustizia assolvere qualcuno che è stato accusato di stupro respingendo la sua confessione sulla base di un tecnicismo. Tutto questo aspettandosi che la vittima mostri un comportamento e un carattere perfetti», ha sottolineato Moviment Graffitti.
«L’abbiamo visto accadere più e più volte: tutte le parole del giudice sembravano implicare che la donna che ha denunciato lo stupro e l’aggressione fosse in qualche modo responsabile di ciò che le era successo», hanno affermato gli attivisti che, in conclusione, hanno ribadito la richiesta alle autorità affinchè vengano introdotte procedure giudiziarie più rapide, formazione più adeguata per la magistratura e “cultura” all’interno del sistema giudiziario locale, in modo che quest’ultimo possa ricorrere regolarmente ad esperti esterni specializzati in traumi derivati da stupro che possano empatizzare con le vittime.
La protesta organizzata da Moviment Graffitti è stata supportata dalla Women’s Rights Foundation, MGRM-Malta LGBTIQ Rights Movement e Young Progressive Beings.