L’attesissima visita di Papa Francesco a Malta è iniziata sabato 2 aprile, poco dopo le 9:50, quando il volo proveniente da Roma è atterrato all’aeroporto internazionale di Malta, con i preparativi per la cerimonia di accoglienza che erano già iniziati con largo anticipo. Una volta sceso dall’aereo, Papa Francesco si è diretto verso il presidente George Vella per i saluti di rito.
La prima destinazione del pontefice è stata Valletta per l’incontro ufficiale, come da programma, con i leader politici, acclamato da una numerosa folla di fedeli che ne hanno accompagnato il percorso fino a St. George Square, colorata di striscioni e bandiere, in un’atmosfera di festa.
Ed è proprio a Valletta che Papa Francesco ha tenuto il primo intervento ufficiale del suo viaggio apostolico a Malta. Come ci si aspettava i flussi migratori sono stati uno degli argomenti maggiormente affrontati, insieme a loro anche il tema della trasparenza e della lotta alla corruzione. Il pontefice ha utilizzato espressioni molto forti, condannando fermamente «l’avidità rapace, l’avarizia e la speculazione edilizia che compromettono non solo il paesaggio, ma il futuro stesso del Paese».
Nel pomeriggio il pontefice si è diretto al Grand Harbour alla volta di Gozo, per l’incontro di preghiera presso la Basilica si Ta’ Pinu, a Gharb, punto di pellegrinaggio “per eccellenza” di tutto l’arcipelago maltese. Facendo eco al discorso tenuto poche ore prima a Valletta, Papa Francesco ha esortato i fedeli presenti a tendere la mano verso coloro che hanno bisogno di aiuto, in particolare a chi fugge da territori di guerra: «Preghiamo affinché possiamo imparare ad essere figli liberi di Dio e fratelli di Gesù, e non schiavi del denaro, affinchè siano più importanti i sentimenti di gioia e condivisione piuttosto che il guadagno. Preghiamo affinché ci sia il coraggio di accogliere coloro che fuggono da guerre e carestie, mentre cercano rifugio nelle nostre isole».
Lo spostamento via mare, come previsto, è avvenuto a bordo del catamarano “Maria Dolores”.
È iniziato presto, domenica mattina, il secondo giorno del viaggio apostolico del Papa. La prima tappa è stata la visita alla grotta di San Paolo, a Rabat, dove dopo un momento di preghiera, il Pontefice ha impugnato la penna per lasciare un messaggio impresso nelle pagine del libro d’Onore presente all’interno della grotta: “In questo luogo sacro che ricorda San Paolo, apostolo delle genti e padre nella fede di questo popolo, ringrazio il Signore e lo prego perché conceda sempre ai maltesi lo Spirito della consolazione e l’ardore dell’annuncio”.
Papa Francesco si è poi diretto a Floriana per l’attesissima messa nell’area di Granaries che ha avuto inizio alle 10:15, dove ad attenderlo c’erano almeno 20.000 fedeli, distribuiti tra i 12.000 posti a sedere, più altri 8.000 in piedi radunati attorno al palco creato apposta per l’evento.
La struttura progettata per l’occasione da architetti locali e con un design ispirato alla forma del crocifisso, ha visto la tribuna, larga 16 metri e profonda 14 metri, ospitare circa 600 sacerdoti che hanno affiancato il Papa nella funzione religiosa.
Il colore predominante è stato il viola, dato che la visita del Pontefice è avvenuta durante il periodo della Quaresima. Ad abbellire il tutto al posto delle classiche composizioni floreali, sono stati impiegati elementi della flora autoctona.
Nel pomeriggio, invece, Papa Francesco si è spostato ad Hal Far per il suo incontro programmato con i migranti del Centro dedicato a Giovanni Paolo XXIII, dove si sono potute ascoltare le struggenti testimonianze di cruda realtà, di persone in fuga dalla miseria alla ricerca di un futuro migliore. «Siete sempre nel mio cuore» ha ricordato loro il pontefice, aggiungendo «voi non siete numeri, ma persone in carne ed ossa, volti, a volte con sogni infranti».
Per gli spostamenti via terra sono state utilizzate due papamobili, sbarcate a Malta nei giorni precedenti l’arrivo del Santo Padre, insieme alla vettura, una Fiat 500 “speciale” utilizzata nei viaggi fuori dal Vaticano.
Nel tardo pomeriggio di domenica, il pontefice e la sua delegazione si sono diretti verso l’aeroporto internazionale di Malta dove ad attenderli vi era un volo della compagnia aerea nazionale Air Malta per tornare a Roma con arrivo previsto intorno alle 19:40.