L’attivista ambientalista e ranger dell’HPF Unit, Cami Appelgren, si è rivolta alla polizia per denunciare l’atto di aggressione di cui sarebbe stata vittima martedì sera, mentre si trovava fuori servizio, in rientro a casa.
Nel racconto dei fatti diffuso mercoledì pomeriggio su Facebook, la donna ha spiegato di essere stata attaccata in maniera “ingiustificata” da parte di tre cacciatori su una delle strade principali pubbliche dell’isola che stava percorrendo con il suo veicolo, in compagnia di un minore.
Ad un certo punto, «Uno degli imputati è saltato fuori dal nulla e mi ha impedito di continuare a guidare, mentre due dei suoi (apparenti) conoscenti si sono fermati con una macchina dietro di me. L’individuo si è rivolto a me in maniera aggressiva, impedendomi di passare dalla zona (una strada principale pubblica), e mettendo anche a repentaglio la mia sicurezza», scrive Appelgren, che sottolinea come tutto questo si sia svolto sotto gli occhi di un minore che ha assistito spaventato alla scena.
La donna ha poi specificato che in quel momento non indossava un’uniforme né aveva con sé dell’attrezzatura da lavoro, ma stava “semplicemente” guidando: «Fa parte del mio lavoro di ranger gestire persone che trascino in tribunale per dei reati. Mi aspetto una certa quantità di aggressività (anche se non è mai una cosa buona), ma attacchi come quello di ieri, dove vengo bloccata da individui che reclamano il suolo pubblico e mi intimidiscono e minacciano, è tutta un’altra cosa che io in NESSUN caso accetterò» ha sottolineato l’attivista.
La donna ha inoltre fatto sapere che presenterà una relazione su quanto accaduto alla Convenzione di Aarhus, che obbliga gli Stati membri a proteggere i difensori ambientali in servizio.
«Gli imputati saranno accusati in tribunale dalla Polizia dove consegnerò le prove che non diffonderò ora affinchè nessuno mi compatisca. Pubblico questo post per mostrare il risultato del diffuso “senso di impunità”».
Appelgren ha poi fatto riferimento ad un post che aveva diffuso in precedenza, legato al tema dei richiami per uccelli illegali utilizzati dai cacciatori e udibili in quella zona in quel momento, aggiungendo: «Invito il governo a colmare le lacune nelle leggi ambientali che scatenano questo senso di impunità tra i trasgressori».
Sulla vicenda è intervenuta anche BirdLife Malta, che ha condannato l’aggressione subita da Cami Appelgren da parte di quelli che «sembrano essere tre cacciatori di piviere dorato».
«Siamo solidali con la signora Appelgren e la ringraziamo per il suo duro lavoro nella protezione della natura. È un’ispirazione per tutti noi, specialmente per coloro che hanno avuto la loro parte di abusi (sia verbali che fisici) da parte di coloro che credono di essere al di sopra della legge» ha affermato la Ong, aggiungendo: «La lobby dei cacciatori rimane fuori controllo con i propri membri che non si preoccupano minimamente delle leggi, e hanno un solo scopo quello di uccidere e prelevare uccelli selvatici con qualsiasi mezzo ritengano opportuno, anche se ciò va contro le leggi locali ed europee».