Negli ultimi anni l’ispettore Kevin Pulis ha svolto un ruolo cruciale per le Forze dell’Ordine di Malta ricoprendo, almeno fino al 2020, il compito d’investigatore all’interno della task force anti-criminalità organizzata, offrendo il suo contributo alla soluzione di casi come quello relativo all’omicidio di Daphne Caruana Galizia e il conseguente arresto del magnate Yorgen Fenech, considerato il mandante dell’attentato che ha tolto la vita alla giornalista maltese.
Quest’uomo di legge sembrerebbe aver rischiato spesso la propria incolumità a servizio dell’isola trovando, però, sulla propria strada un “ridimensionamento” che ha lasciato sgomenti diversi esponenti politici e colleghi dell’esperto ispettore di Polizia.
E poco importa se negli ultimi mesi l’investigatore è stato in grado di risolvere il caso riguardante le risme di lettere anonime colme di odio ricevute da politici e attivisti maltesi conducendo, in seguito, all’arresto di Joseph Mary Borg, 71 anni di Valletta, mittente delle centinaia di corrispondenze inviate negli ultimi anni.
Nonostante la soluzione di un caso irrisolto da diversi mesi che ha svelato una serie di persecuzioni sfociate nel possibile rischio di conseguenze per le famiglie dei destinatari delle lettere, Times of Malta riporta che da diverso tempo a questa parte Pulis sarebbe stato riassegnato ai “doveri di base” da assolvere presso la stazione di Polizia di Valletta. In maniera analoga, la medesima sorte sarebbe toccata anche a Kurt Farrugia, anche lui impiegato sul caso Borg e trasferito in seguito alla stazione di Polizia di Zabbar.
Quel che emerge dal lavoro dei giornalisti maltesi è come questo “declassamento” di Pulis sarebbe riconducibile ad alcuni dissapori e contenziosi nati con i suoi superiori sul coordinamento di diverse indagini. In particolare, proprio durante la soluzione del caso Borg, si sarebbero create alcune frizioni insormontabili in quanto l’investigatore non avrebbe seguito gli ordini diretti impartiti sull’indagine.
Il portavoce della Polizia maltese avrebbe spiegato come i nuovi compiti affidati a Pulis non sarebbero una retrocessione lavorativa e che, anche nel caso dell’ispettore distrettuale, le mansioni rimarrebbero di tipo investigativo.
Tra i soggetti “colpiti” dalle lettere di Joseph Mary Borg c’è anche Robert Aquilina, il Presidente di Repubblika, l’organizzazione attivista sorta proprio all’indomani dell’assassinio di Daphne Caruana. Aquilina si è detto stupito dell’attuale situazione di Pulis mostrando tutto il suo scetticismo ai microfoni di Lovin Malta: «se il Commissario punisce gli agenti di Polizia che ci proteggono per senso del dovere si sta prendendo gioco di noi».
Si starebbe quindi svelando un quadro che ha posto un forte interrogativo sulle reali ragioni del trasferimento di Kevin Pulis che, ad ora, trova sostegno anche tra diversi esponenti politici e attivisti maltesi accorsi a dimostrare vicinanza all’investigatore evidenziando come da tale situazione, ironia della sorte, l’unico soggetto a trarne beneficio è proprio la criminalità organizzata, per lungo tempo combattuta proprio da Kevin Pulis.