Sua Eccellenza Fabrizio Romano è il neo Ambasciatore d’Italia a Malta che ha assunto l’incarico lo scorso 15 gennaio, succedendo a Mario Sammartino.
Ci riceve cordialmente nella sede dell’Ambasciata a Floriana per una chiacchierata informale, riservando parole di stima e di incoraggiamento per la nostra testata giornalistica a servizio degli italiani residenti nell’arcipelago.
Prima del suo nuovo, recente, incarico, era già stato a Malta? Se sì, quando? Quali sono le differenze significative dalla sua ultima visita? Se no, quali sono le sue impressioni sull’isola?
Non ero mai stato a Malta in effetti. Circa le prime impressioni, beh, come diceva Oscar Wilde “solo i superficiali non giudicano dalla prima impressione”, quindi vorrei dire che questa è stata positiva, molto positiva. Non ho visto tanto ancora, della città, anzi, delle città limitrofe a La Valletta, ma mi è subito piaciuta, dal punto di vista paesaggistico, architettonico, urbanistico e soprattutto da quello delle persone che ho incontrato. L’offerta culturale, pur in tempi di COVID, mi è apparsa estremamente interessante, a cominciare dal Festival di musica barocca.
Come ha accolto questo suo incarico in una sede come Malta, dove la presenza italiana, non solo per motivi di vicinanza geografica, è molto forte?
Al Ministero degli Esteri e nei Dicasteri competenti, prima di partire, i diversi interlocutori, sia dell’Amministrazione che della politica, hanno tutti messo l’accento sull’importanza, in particolare sulla strategicità della sede. Questo, peraltro, non solo per l’Italia, ma anche per altri attori nel contesto euro-mediterraneo. Non potevo che accogliere bene la nomina dunque. È sempre un onore, del resto, servire il proprio Paese rappresentandolo all’estero.
Quale ruolo ricopriva prima di arrivare a Malta ?
Prima di arrivare ero Consigliere Diplomatico in un settore particolarmente importante della Difesa, quello della formazione degli ufficiali italiani e stranieri dei Paesi amici e mi occupavo delle tematiche geopolitiche. Prima ancora sono stato Ambasciatore in Georgia e Ucraina, nonché Direttore dell’Unità di Crisi della Farnesina.
Quali obiettivi si è posto come Ambasciatore italiano a Malta? Può raccontarci un po’ la Sua idea o le Sue visioni relative al Suo mandato?
Vorrei impegnarmi, nel solco dei miei predecessori, per fare dell’Ambasciata d’Italia un centro propulsivo del sistema Paese, facendo in modo che le risorse a disposizione possano operare in maniera sinergica e utile agli interessi italiani. Mi riferisco ad organismi quali l’Istituto di Cultura, la Missione Militare, i Rappresentanti delle diverse Istituzioni accreditati in questa Rappresentanza, la Camera di Commercio Italo Maltese, la Dante Alighieri, l’Associazione dei Docenti e dei Ricercatori italiani a Malta per citarne alcuni. Un ruolo sensibile può essere svolto, pur nel rispetto delle rispettive sfere d’azione, anche dai media in lingua italiana e, in prospettiva, dal Comites, quando sarà eletto. La comunità italiana, in crescita esponenziale a Malta, può contribuire a rendere senz’altro più autorevole e assertiva la nostra posizione e, quindi, facilitare, grazie al proprio ruolo economico e sociale a Malta, il raggiungimento degli obbiettivi del nostro Paese.
Mi sforzerò inoltre per adeguare il servizio offerto alla comunità dall’Ufficio Consolare, cercando di rinforzarne le risorse sia umane che tecniche, “smartizzando” se mi passa questo termine il servizio stesso. Innovazione e digitalizzazione, in altre parole.
Qual è il migliore e il peggiore aspetto del Suo lavoro?
Gli aspetti “migliori” sono tanti, primo fra tutti, come dicevo dall’onore di servire l’Italia. Francamente non saprei indicarne di negativi.
Può raccontarci chi è Fabrizio Romano come individuo, privo, diciamo delle vesti istituzionali?
Una persona curiosa. Selettivamente curiosa
Qual è il suo messaggio per gli amici maltesi e per i nostri connazionali?
Credo che la risposta sia in gran parte contenuta in quanto osservavo prima. Ai connazionali mi sento di dire che auspico che si possa lavorare insieme nel perseguimento di un obbiettivo di sistema. Agli amici maltesi che intendiamo operare per restare tali, e, se possibile, per potenziare ulteriormente i nostri storici legami. Aggiungerei che, nei limiti delle sue competenze e nel quadro normativo esistente, l’Ambasciata d’Italia resterà aperta a contributi esterni in termini di suggerimenti, proposte, anche critiche, auspicabilmente costruttive, per ottimizzare il proprio servizio e, più in generale, affinare la propria azione in questo Paese.
Ricordiamo ai nostri lettori che è possibile seguire le attività dell’Ambasciata d’Italia a Malta, oltre che sulla pagina ufficiale, anche sui canali social Facebook e Twitter.