Quando si parla di traffico si pensa inevitabilmente al problema dell’inquinamento che, però, potrebbe non essere sempre dettato da livelli fuori controllo di smog o polveri sottili ma da un altro elemento che la frenesia degli spostamenti comporta: l’inquinamento acustico.
Un problema che l’Autorità per le Risorse Ambientali (ERA) vorrebbe affrontare assoldando nuovi esperti in grado di studiare la circolazione stradale proponendo iniziative per ridurre il rumore e per la progettazione e la messa in regola acustica degli edifici residenziali. «Il rumore ha impatti negativi sulla salute umana. Un clima acustico migliorato sarebbe vantaggioso, anche in termini risparmi sui costi dell’assistenza sanitaria»: fa sapere l’organismo di vigilanza ambientale all’interno del bando riportato da Malta Today.
Secondo gli accordi presi nell’ambito del Green Deal, entro il 2030 l’Europa sarà chiamata a ridurre del 30% la percentuale di persone esposte ad alti livelli di inquinamento acustico a prescindere da dove provenga la fonte della contaminazione: traffico cittadino, tratte aeree o industrie.
A pagare il conto più salato le «aree urbanizzate» e il 24% della popolazione che le abita e che, secondo la mappatura acustica-strategica realizzata dall’ERA nel 2016, sono esposti a livelli di rumore elevati provenienti da fonti di traffico che superano la media annuale giornaliera di 55 decibel.
Un problema acuito dalla voracità dello sviluppo urbano maltese che vede spesso le principali arterie stradali sorgere in prossimità di strutture maggiormente sensibili quali scuole, ospedali e case, fortemente interessate dal “rumore della città”, con l’organismo di vigilanza ambientale che fa sapere:
«Il rumore proveniente dalle strade ad alto livello di traffico ha un impatto notevole sull’ambiente e sulle aree vicine poiché influenza la vita di tutti i giorni causando fastidi, distrazioni e disturbi del sonno»
Barriere antirumore per ostacolare le onde sonore, pannelli diffrattori per ridurle o reindirizzarle in un’area specifica e l’utilizzo dell’asfalto poroso dotato di microscopiche scanalature tra le soluzioni proposte dall’Autorità per intervenire direttamente sulle strade e cercare di ridurre l’inquinamento acustico. Tuttavia, alcune di queste risultano però difficilmente reperibili sul mercato o poco conosciute tra gli operatori locali.
Secondo l’organismo di controllo rimane comunque prioritario lo sviluppo di una corretta progettazione acustica domestica con l’utilizzo di accorgimenti quali aperture con doppi o tripli vetri, insonorizzazione, isolamento di tetto e facciata, ventilazione trattata acusticamente o costruzione di complessi residenziali in grado di ridurre il più possibile livelli elevati di rumore.
Accorgimenti che permetterebbero di creare un ambiente di vita migliore nonché uno spazio confortevole in cui vivere anche per quelle aree considerate maggiormente interessate dall’inquinamento acustico, con l’ERA che rivolgendosi ai professionisti del settore raccomanda un cambio d’approccio maggiormente rivolto alla salute dell’ambiente e delle persone:
«Sebbene sia imperativo prendere in considerazione una buona progettazione acustica durante le prime fasi dello sviluppo dei nuovi edifici, anche le strutture esistenti possono introdurre tali migliorie attraverso l’ammodernamento delle aperture esistenti o apportando interventi adeguati»