La parcella corrisposta dall’Autorità di Pianificazione (PA) allo studio legale del Primo Ministro Robert Abela è “lievitata”, passando da 7.300 euro al mese nel 2013 a 17.110 euro nel 2019, secondo quanto riportato da Times of Malta.
I documenti mostrano come lo studio legale del Premier (Abela Advocates) abbia ricevuto oltre 1,2 milioni di euro nel corso del rapporto professionale tra le parti durato sei anni, per un lavoro che parrebbe essere stato in gran parte gestito internamente dall’Autorità di Pianificazione stessa. Difendendo gli onorari ricevuti, un portavoce di Abela ha riferito che «le lunghissime ore di lavoro si estendevano anche nel weekend».
A questo, oltre all’acconto mensile, si aggiungono anche le decine di migliaia di pagamenti aggiuntivi relativi alle spese processuali ed elargiti sempre da parte della PA nei confronti di Abela Advocates, nel rispetto del vantaggioso contratto siglato originariamente con George Abela, padre dell’attuale Premier. Questo accadeva nel 2001, quando Abela senior era socio con l’esperto di diritto urbanistico Ian Stafrace (Stafrace and Associates).
Negli anni, l’Autorità di Pianificazione ha poi continuato a rinnovare il contratto, dando ordini diretti ad Abela Advocates, invece di pubblicare un nuovo bando alla sua scadenza nel 2011. A rescindere il contratto è stato poi lo studio legale, ma solo quando Abela è diventato Primo Ministro nel 2020.
Le fatture mostrano che il compenso è stato fissato a 7.376 euro al mese tra il 2013 e il novembre 2015. Una cifra che ha poi raggiunto le 12.292 euro quando lo studio legale ha anche iniziato a rappresentare l’Autorità di Pianificazione nei ricorsi dell’Environment and Planning Review Tribunal, aumentando progressivamente del 39% tra marzo 2018 e marzo 2019, quando ha raggiunto i 17.110 euro.
Un portavoce del Primo Ministro ha commentato la vicenda riferendo che «le somme riflettono l’aumento della richiesta per i servizi professionali elargiti dallo studio legale».