Il clima che si respira a Malta allarma anche gli imprenditori. Come se non bastassero gli effetti devastanti della pandemia, a preoccupare sono le inchieste e gli arresti che hanno messo in subbuglio i partiti e, più in generale, la politica. Le presunte corruzioni di uomini di primo piano, le ipotesi di riciclaggio che riguardano uomini d’affari, il coinvolgimento di nomi pesanti nell’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia e le manette scattate ai polsi di personaggi importanti, hanno contribuito ad avvelenare le speranze di chi gestisce un’azienda. A lanciare l’allarme è stato il presidente uscente della Camera di Commercio di Malta, David Xuereb, in una intervista al quotidiano BusinessToday.
«La cosa più preoccupante – ha detto Xuereb – è che questi sviluppi, e ciò che sicuramente deve ancora venire, avranno un effetto paralizzante sulle imprese maltesi e sulle loro speranze di investire, unirsi a partnership e invogliare le imprese straniere a unirsi agli sforzi locali».
Secondi Xuereb i danni maggiori sarebbero arrecati dalle indagini sul riciclaggio del denaro, visto che Malta ha fatto molti sforzi per dimostrare al resto del mondo di essere un sicuro centro di eccellenza dei servizi finanziari. Il timore è che quanto sta accadendo possa avere una forte influenza sul prossimo rapporto su Malta ad opera di Moneyval (il Comitato che valuta le misure contro il riciclaggio di denaro): insomma, il pericolo è che sull’arcipelago restino attaccate etichette tutt’altro che lusinghiere.
«Il nostro Paese e le nostre attività – ha spiegato il presidente uscente della Camera di Commercio – hanno perso la capacità di sviluppare relazioni commerciali durature perché gli investitori stranieri ora sono diffidenti nei nostri confronti. Stiamo assistendo a questo assalto di scandali, rivelazioni e procedimenti legali perché per molti anni non è stata intrapresa quasi alcuna azione per dare seguito a denunce e accuse. La mia speranza è che qualunque altra cosa succeda, arrivi presto».