Il 61enne John Falzon è al centro di una campagna di mobilitazione della numerosa comunità maltese in Australia. L’uomo, dopo aver scontato una condanna a otto anni di carcere per traffico di droga, sarà infatti deportato a Malta, da dove è emigrato all’età di 3 anni.
La prima reazione dei commentatori maltesi — quella diciamo “colorita” — è di questo tenore: «dunque vivere a Malta è da considerarsi una punizione»? Ma le vicende di John Falzon tutto sono tranne divertenti.
L’uomo, 61 anni, ha appena terminato una pena detentiva di otto anni per reati legati al mondo della droga, ma il Governo australiano sembra intenzionato a espellerlo, deportandolo a Malta, da dove è emigrato all’età di tre anni. La mancata naturalizzazione di Falzon è sostanzialmente la questione dirimente. L’uomo, infatti, non è cittadino australiano, ma formalmente solo in possesso del permesso di soggiorno — ora revocato.
Il paradosso della situazione, che non esitiamo a definire kafkiana, è che John Falzon, al netto della sua carriera criminale, è australiano a tutti gli effetti, così come lo è la sua famiglia, composta di due sorelle, quattro fratelli, quattro figli ormai sposati e ben dieci nipoti. Tutti naturalizzati australiani.
A Malta John Falzon non ha parenti, non conosce nessuno e non parla nemmeno il maltese. In questi giorni una campagna della nutrita comunità maltese in Australia, composta di circa duecentomila persone, sta protestando nei confronti del Governo australiano per quella che viene definita «una punizione immotivata». Secondo gli attivisti John Falzon, non certo uno stinco di santo, ha pagato i suoi debiti nei confronti della società, e condannarlo a un ulteriore esilio, lontano dalla sua famiglia, è un accanimento eccessivo.
Il Governo australiano, dal canto suo, si limita a far notare che un uomo con i precedenti penali di Falzon non concorre allo spirito del “character test” (il “buon carattere”, uno dei requisiti richiesti agli immigrati da parte del Governo) e, come ogni altro immigrato, va deportato al suo Paese di origine.
Peccato che per Falzon, l’ipotesi di vivere a Malta è proprio da considerarsi una punizione.