Nella mattinata di venerdì il superyacht di 70 metri di proprietà del multimilionario russo Maxim Shubarev ha attraccato al porto di Birgu, proprio nel momento di maggiore tensione tra comunità internazionale e Putin, con l’Unione Europea che in questi giorni ha elargito sanzioni immediate verso gli alleati del capo di stato russo, come oligarchi o aziende molto “vicine” al Cremlino.
Secondo fonti locali, l’uomo d’affari non sarebbe stato avvistato a bordo della sua “Polaris”, nave battente la bandiera biancorossa e immatricolata proprio a Malta lo scorso anno. L’imbarcazione sarebbe partita giovedì sera da Viareggio, attraccando in seguito al porto turistico di Birgu alle 9 di venerdì mattina.
Il cinquantanovenne Shubarev è il presidente di Setl Group, un’importante società finanziaria e immobiliare con sede a San Pietroburgo, figurando anche come azionista di Polaris Malta Ltd e Polaris Charter Ltd, entrambe fondate nel 2016. Nel 2018 il russo decise di acquistare il passaporto maltese sfruttando lo schema dell’acquisto della cittadinanza attraverso un programma d’investimento.
Il russo, il cui patrimonio netto sfiorerebbe i 500 milioni di dollari, è anche presidente del Comitato per l’edilizia abitativa e l’ingegneria civile dell’Associazione nazionale russa delle imprese edili, e sicuro conoscente del presidente russo Vladimir Putin, con il quale è stato ritratto in una foto del 2019 scattata durante una cerimonia di premiazione di judo.
Però, proprio nelle ultime ore, mentre Identity Malta, Community Malta Agency, e Residency Malta hanno sospeso l’elaborazione del servizio per le domande presentate da parte dei cittadini russi e bielorussi, l’UE ha deciso di rispondere alla controffensiva russa colpendo anche gli oligarchi vicino a Putin ed emettendo sanzioni contro 680 persone e 53 aziende ritenute vicine al Cremlino.
Questo è sicuramente l’inizio di una controffensiva economica da parte dell’UE che sta rispettando a pieno l’invito delle ultime ore proposto dalla Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, che ha affermato tra gli applausi come: «I superyacht russi non dovrebbero trovare porto nella nostra Europa».
Proprio negli ultimi giorni questa minaccia si è trasformata in realtà con il forcing di diversi Stati europei alle prese con il sequestro di alcuni beni degli uomini d’affari e aziende russe sparse per l’Europa: come nel caso delle autorità francesi che hanno sequestrato nel porto mediterraneo di La Ciotat lo yacht di Igor Sechim, capo dell’azienda energetica statale russa Rosneft nonché ex-vice Primo Ministro russo dal 2008 al 2012.
Ma non è l’unico oligarca russo colpito dalle sanzioni UE; basti pensare al superyacht del valore di 600 milioni di dollari confiscato al magnate russo dei metalli Alisher Usmanov.
Pertanto, il governo maltese è finito sotto la lente d’ingrandimento per aver consentito allo yacht contenente 10 persone dell’equipaggio di entrare nel porto di Valletta, nonostante le sanzioni internazionali che stanno prendendo forma.
A differenza loro, però, né Shubarev né Setl Group risulterebbero figurare nell’attuale elenco delle sanzioni UE, con il multimilionario che sarebbe esente da questo “tributo” proprio grazie alla cittadinanza acquistata nel 2018.
Il condizionale rimane dunque d’obbligo in una situazione dinamica come questa ma, almeno per ora, da Valletta fanno sapere che non risultano oligarchi o aziende presenti sul territorio maltese inserite all’interno della lista sanzionatoria internazionale.