Il museo della Concattedrale di San Giovanni a Valletta si ingrandirà, grazie anche all’ampliamento dei nuovi uffici collegati alla struttura, e non senza conseguenze, visto che nei giorni scorsi alcuni negozi storici della zona si sono visti recapitare degli avvisi di sfratto.
La Lands Authority ha infatti provveduto ad inviare diverse lettere ai commercianti di St. Lucy Street a Valletta contenenti l’avviso di risoluzione dei contratti di locazione per motivi di sicurezza.
Lo sgombero si rende infatti necessario al fine di garantire la salvaguardia dello sviluppo del progetto del museo della Concattedrale di San Giovanni e per l’estensione degli uffici amministrativi della Fondazione Concattedrale di San Giovanni.
I negozianti che hanno ricevuto la notifica, avranno tre mesi di tempo per liberare i loro locali.
Oltre all’ampliamento, il progetto da 10 milioni di euro include anche la ristrutturazione del museo che avrà un nuovo accesso ricollocato in Merchant Street.
La “strada dell’oro”, così anticamente soprannominata St. Lucy Street a Valletta per i numerosi negozi di gioielli che caratterizzavano la via centrale della capitale, vedrà lo sgombero di diverse attività commerciali che avevano beneficiato dell’utilizzo dei locali grazie ai permessi rilasciati dal Governo molti anni fa.
La questione, già sollevata in concomitanza della nomina di Malta a Capitale della cultura europea nel 2018, ha visto i negozianti protestare contro l’ordine di sfratto invocando un’ingiunzione da parte tribunale al fine di bloccare lo sgombero, senza però ottenere alcun risultato dal momento in cui la Fondazione che gestisce il museo della Concattedrale risulta essere un ente autonomo, quindi non appartenente né al Governo né alla Curia arcivescovile.