Malta non diventerà l’hotspot europeo della crisi migratoria, ha avvisato giovedì il Ministro degli esteri Evarist Bartolo.
Invocando il principio di solidarietà, Bartolo ha affermato che non ci si può aspettare che Malta sostenga il peso della migrazione da sola «quando in realtà protegge la frontiera esterna dell’Europa».
«Malta farà la sua parte, ma non saremo e non potremo essere l’hotspot della crisi migratoria verso l’Europa», ha affermato in un video caricato su Facebook.
Malta welcomes the support of fellow member states in giving more assistance to Libya to overcome the challenge of Coronavirus and curb human trafficking.
Posted by Evarist Bartolo on Friday, April 24, 2020
Bartolo ha affermato che Malta ha mostrato solidarietà con gli altri paesi quando è stato necessario, e ora è arrivato il suo turno di chiedere supporto.
Essere il più piccolo stato d’Europa non ha impedito a Malta di fare ogni sforzo per salvare vite in mare per anni.
È stato ingiusto lasciare Malta da sola per sostenere questo onere sproporzionato: l’uno per cento della popolazione è composta da migranti in attesa nei centri di detenzione affinché la loro domanda di asilo sia trattata, ha affermato.
Il suo appello fa seguito a una dichiarazione dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati e dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni che invita Malta e gli stati europei a sbarcare 160 persone salvate in mare e che sono attualmente a bordo di due battelli turistici della compagnia Captain Morgan.
Malta ha chiuso i suoi porti ai richiedenti asilo, a causa della pandemia di COVID-19, ad aprile.
Da allora ha respinto un gruppo di migranti in Libia attraverso l’intervento di un peschereccio privato.
Separatamente, è in corso un’indagine per stabilire se l’AFM abbia “sabotato” una nave migrante. Le accuse sono state negate con veemenza.
Fonte: Times of Malta