La notizia del rifiuto di cura a pazienti stranieri a causa di problemi di pagamento delle prestazioni mediche, secondo la direzione dell’ospedale Mater Dei, sarebbe infondata.
La dichiarazione, a nome del più grande ospedale maltese, è stata fatta da un portavoce del ministero della Salute ripresa da The Malta Independent.
Tutta la polemica ha origine dalla morte di un bambino ancora nel grembo di una donna il cui marito è extracomunitario.
Secondo i due genitori che hanno presentato denuncia in tribunale, il personale del Mater Dei sarebbe stato più preoccupato del pagamento delle spese mediche che dello stato di salute della donna e del suo bambino.
Secondo il Mater Dei, invece, tale fatto non sarebbe potuto mai accadere, in quanto in caso di ricovero d’urgenza in pronto soccorso, i documenti relativi allo status lavorativo, e quindi all’eventuale esenzione dalle cure mediche, vengono chiesti solo dopo le visite d’urgenza.
L’attuale sistema sanitario maltese prevede una procedura operativa standard denominata SOP, secondo la quale tranne i casi di pronto soccorso gestiti dal reparto “accident and emergency department”, l’assistenza medica gratuita riguarda solo le persone aventi diritto.
Per sapere se si ha diritto al SOP la carta d’identità maltese deve finire con le lettere: M, G, L, H, P o C.
Al momento di una prenotazione di una prestazione sanitaria se il documento finisce con la lettera A, o viene presentato un documento straniero, l’ufficio fatturazione del centro medico effettuerà delle verifiche.
La prima visita deve essere subito pagata, in caso di un secondo appuntamento, ad esempio da uno specialista, la persona sarà subito informata della tariffa che dovrà pagare per ottenerne conferma e ricevuta fiscale.