Tutti uniti per chiedere lo stop alle violenze in Palestina. Nella giornata di mercoledì la città di Sliema è stata teatro di una manifestazione per dire “basta” a quello che gli attivisti hanno definito un «genocidio del popolo palestinese per mani di Israele». L’iniziativa è stata organizzata dalle Ong “Moviment Graffitti, Youth for Palestine e dall’ambasciata palestinese a Malta, con sede a Swieqi.
Il corteo ha sfilato per le vie della città intonando slogan ed esibendo bandiere e striscioni. Secondo i manifestanti il conflitto avrebbe portato alla morte di circa 35.000 persone, per la maggior parte donne e bambini innocenti, con un milione e mezzo di palestinesi rifugiati nella città di Rafah e assediati dall’esercito israeliano, senza poter avere accesso a beni di prima necessità. Stessa situazione si starebbe vivendo a Gaza, con la popolazione messa in ginocchio dopo la distruzione di ospedali, scuole campi profughi.
«Gaza di sta trasformando da una prigione a cielo aperto a una fossa comune» hanno affermato gli attivisti, secondo i quali le atrocità starebbero avvenendo con il sostegno attivo di molti Paesi occidentali come Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna e Germania, che continuano a sostenere Israele.
A fronte di ciò, Ong e manifestanti hanno chiesto sanzioni immediate contro Israele, affinché fermi le violenze sul popolo palestinese. «Devono esserci sanzioni severe a ogni livello: militare, politico, economico e culturale» hanno concluso.