Il governo ha detto “no” alla grazia per i tre uomini accusati di aver ucciso la giornalista Daphne Caruana Galizia.
L’esecutivo ha infatti respinto le richieste avanzate dai fratelli Alfred e George Degiorgio e dal loro complice pentito Vince Muscat, detto il-Koħħu. La risposta negativa è stata presa dopo un attento esame della vicenda da parte del Procuratore generale Victoria Buttigieg e del capo della polizia Angelo Gafa.
«La decisione del governo – si legge in un comunicato – non è stata adottata solo sulla base delle considerazioni degli organi competenti ma anche tenendo conto del migliore interesse del Paese e della giustizia».
I Degiorgio, secondo gli investigatori, sono gli esecutori materiali dell’assassinio della coraggiosa reporter, eliminata con un’autobomba nell’ottobre del 2017.
Muscat, che aveva ricevuto la grazia a febbraio per aver raccontato tutto sull’omicidio dell’avvocato Carmel Chircop – ha ammesso di aver preso parte al delitto Caruana Galizia, ed è stato condannato a 15 anni di carcere (la pena è stata patteggiata).
Il mese scorso il-Koħħu, aveva chiesto la grazia per la seconda volta, in cambio avrebbe fornito informazioni utili a risolvere un altro caso di omicidio e a dare un nome agli autori di due rapine.
I Degiorgio, invece, hanno chiesto la grazia successivamente; uno dei due, Alfred, ha sostenuto di poter fornire informazioni sul coinvolgimento di un ex ministro nell’omicidio di Caruana Galizia e nella rapina dell’HSBC di 11 anni fa.