Il COVID-19 ha avuto un impatto decisamente pesante anche su Malta. Il 2020, infatti, si è chiuso con un deficit di oltre 1,4 miliardi di euro: il debito è stato accumulato per far fronte agli effetti della pandemia che ha colpito soprattutto l’economia. La spesa pubblica è lievitata per sostenere le imprese e i lavoratori (e per potenziare i servizi legati alla tutela della Salute) e si è registrato un sostanzioso calo delle entrate. La spesa è aumentata del 18%, toccando quota 5,8 miliardi di euro nel 2020. Le entrate (4,3 miliardi euro) si sono ridotte dell’11,7% rispetto all’anno precedente a causa della diminuzione del volume prodotto dell’imposta sul reddito, dell’IVA e di altri flussi di entrate.
Il Coronavirus ha danneggiato in particolare il turismo, un segmento assolutamente rilevante dell’economia maltese, che da un anno è praticamente fermo.
I dati recenti sull’andamento del COVID-19 sono però incoraggianti e tra non molto l’economia maltese dovrebbe rimettersi in moto; e il turismo, con l’arrivo dell’estate, potrebbe riprendere il vigore degli anni precedenti all’esplosione della pandemia.
Nell’autunno scorso il report “European Economic Forecast – Autumn 2020”, lo studio che elabora le previsioni economiche per i Paesi dell’Unione Europea, ha fornito elementi che inducono all’ottimismo.
Secondo l’indagine degli esperti, nel 2021 il PIL dovrebbe crescere del 3% (la media europea è stimata al 4,2%), ma andrà molto meglio nel 2022, quando la crescita dovrebbe arrivare al 6,2%, una performance superiore a tutti gli altri Paesi della UE.