Sono delusi e non lo nascondono. La decisione di riaprire i ristoranti dal 10 maggio è stata ovviamente accolta con favore ma la chiusura imposta alle 17 (anche se dopo restano il delivery e l’asporto) è una scelta che ha smorzato gli entusiasmi.
Tony Zahra, presidente della Malta Hotels and Restaurants Association (MHRA), a nome della categoria ha manifestato le sue perplessità: «Le condizioni di riapertura non saranno di grande aiuto per la maggior parte dei ristoranti, gli imprenditori non potranno sostenere economicamente la loro attività».
Per la MHRA la possibilità di riavviare l’attività rappresenta senza dubbio un passo in avanti, però è altrettanto innegabile che dal punto di vista economico non ha senso tenere un locale aperto solo a pranzo.
Il rischio adesso è che molti ristoratori sceglieranno di non riaprire per una questione di convenienza: la maggior parte dei clienti va a mangiare fuori per cena e non a pranzo, e quindi non si prevedono incassi sufficienti per affrontare spese, stipendi e forniture.
La pressione sul governo, dunque, continuerà affinché si consenta ai ristoratori di restare aperti fino a sera, naturalmente prevedendo delle rigide regole per garantire la sicurezza dei clienti e del personale.