Le alte percentuali di contagio non risparmiano i minori e le scuole hanno reagito come potevano, organizzandosi tra presenze alternate al 50% e didattica a distanza, con lo scopo di mantenere elevato il livello dell’istruzione impartita. Almeno questo era ciò che accadeva negli istituti scolastici, prima che le nuove misure emanate dal Governo nei giorni scorsi ne dichiarassero la chiusura, a partire dal prossimo lunedì 15 marzo.
Tra i casi attivi di COVID-19, il 12% sono bambini, e non si tratta di una percentuale trascurabile.
Tanya Melillo, a capo dell’Unità di prevenzione e controllo delle malattie infettive, afferma che il contagio può facilmente partire dall’esterno ed essere veicolato negli istituti da bambini asintomatici o quasi. Questo è vero in particolare negli asili nido, dove il ricorso ai dispositivi sanitari sembrerebbe più carente.
“Le persone vengono infettate in numero maggiore e ciò potrebbe essere dovuto a mutazioni nel virus, note come varianti, che gli consentono di diffondersi più facilmente”, ha detto Victor Grech, consulente pediatrico.
Di fatto, i numeri a cui stiamo assistendo negli ultimi giorni, hanno confermato l’impossibilità di continuare a svolgere lezioni in presenza. Abbiamo visto situazioni simili in Italia nei momenti precedenti le forti ondate di contagi. Sebbene i minori siano esposti a rischi inferiori di contrarre gravi forme della malattia, è noto come le scuole possano diventare rapidamente focolai del virus.
Nel corso dell’ultima conferenza stampa, interrogato sul motivo per il quale le scuole verranno chiuse dopo che il governo aveva sostenuto che era meglio e più sicuro lasciarle aperte, il Primo Ministro Robert Abela ha affermato che la situazione era cambiata ed inoltre il trimestre scolastico sarebbe comunque terminato presto.
“La chiusura delle scuole è stata la decisione più difficile che il governo ha dovuto prendere”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione Justyne Caruana, aggiungendo che la decisione era stata presa dopo un’intera giornata di colloqui con l’Unione degli insegnanti di Malta e altre parti interessate.
Le scuole chiuderanno fisicamente il prossimo lunedì e rimarranno chiuse fino all’11 aprile, come parte delle nuove misure annunciate dal governo.
Parlando in parlamento durante un dibattito sull’emergenza COVID-19, Caruana ha affermato che l’istruzione proseguirà online e che i colloqui continueranno con l’obiettivo di garantire ai bambini la migliore istruzione possibile.
Le statistiche
La Sovrintendente alla Sanità Pubblica Charmaine Gauci lo scorso martedì ha riassunto la situazione attuale per quanto concerne i casi attivi tra i minori di anni 18:
- 83 hanno un’età fino a 5 anni,
- 85 si collocano fra 6 e 10 anni
- 175 sono nella fascia di età 11-17
Lo scorso settembre, prima dell’apertura delle scuole, meno del 5% dei contagi erano tra i bambini, mentre ad agosto, il mese precedente, essi rappresentavano circa l’1,5% dei casi attivi.