Secondo il World Happiness Report ed esaminando i dati forniti dalle nuove generazioni, Malta si aggiudica il 57° posto nella classifica globale scivolando in coda a tutte le altre Nazioni europee e – su scala mondiale – persino dietro uno stato come El Salvador, noto alle cronache anche per avere uno dei tassi d’omicidio più alti al mondo.
Come spiegare la felicità? Poeti, intellettuali e scienziati hanno contribuito, nei secoli, a chiarire un concetto così intricato e tridimensionale. Possibile quantificarla? Lo ha fatto Il Wellbeing Research Centre (University of Oxford), attraverso uno studio sponsorizzato dalle Nazioni Unite, assegnando alla Felicità un punteggio da 1 a 10 ottenuto interrogando persone di diverse fasce d’età appartenenti a 143 Paesi in tutto il mondo.
Analizziamo qualche numero. Nel 2012 Malta risultava al 47° posto della classifica mondiale, mentre ad oggi la sua posizione finale assegnata dal WHR è la numero 40, tra Panama (39°) ed Italia (41°). Un bilancio che però non trova particolari levate di entusiasmo se consideriamo che la percezione generale della felicità ha registrato un timido incremento dello 0,4.
Ciò deriva non soltanto dal fatto che al di là di un recupero iniziale, la stessa graduatoria ha visto negli anni il territorio maltese oscillare tra inversioni di marcia e cauti avanzamenti, ma anche dal fatto che, paragonando il periodo 2006-2010 alle recenti stime, il maggior aumento della felicità non ha superato il +0,8 secondo i maltesi fra i 45 ed i 59 anni e non è andato oltre il +0,6 secondo gli over 60.
Altro dato interessante ha riguardato la classe sociale medio-alta, risultata la “meno felice”. Punto di frenata determinante e preoccupante, stando ai dati, sarebbero i più giovani, dichiarandosi oggi molto meno felici rispetto a 15 anni fa ed assegnando alla felicità un punteggio di 6,45.
Il podio della classifica redatta nel WHR è tutto nord-europeo, con la Finlandia al primo posto, seguita da Danimarca, Islanda e Svezia, tutte con punteggi superiori a 7,3. Fanalino di coda l’Afghanistan con un tanto sconfortante quanto comprensibile punteggio di 1,7, superato di poco da Libano, Lesotho e Sierra Leone.
I risultati dello studio in questione rilevano che nella maggior parte delle Paesi del mondo i giovani siano più felici di coloro che sono più avanti con gli anni, pur tuttavia con un calo d’appagamento che va dall’infanzia all’adolescenza fino all’età adulta. Non fa eccezione Malta, dove le persone di età superiore ai 60 anni hanno assegnato al loro grado di felicità un punteggio pari a 6,3, leggermente inferiore a quello dei giovani. Solo in Nord America si è notato il contrario, tanto che il livello di gratificazione dei giovani è drasticamente diminuito negli ultimi anni.
Sebbene lo studio fornito abbia rilevato che Malta si collochi ad un lodevole 3° posto in tema di generosità, con focus sulle donazioni in beneficenza e che può vantare un apprezzabile 13° posto per ciò che concerne l’aspettativa di vita in buona salute, le cose vanno molto diversamente quando si tratta del livello di corruzione percepito, scenario in cui Malta slitta fino al 77° posto, dato su cui è impossibile non riflettere.