Questa mattina un gruppo di attivisti “pro-choice” è sceso in piazza per «far luce sulla realtà opprimente che circonda il tema dell’aborto a Malta», evidenziando quanto l’aborto sia più comune di quanto si pensi nel Paese, nonostante la pratica sia vietata per legge.
Imbracciando cartelli con la scritta “Ho abortito”, i manifestanti si sono dati appuntamento nella centralissima piazza dei Tritoni a Valletta, in vista del raduno organizzato annualmente dalla coalizione “Voice for Choice” che si terrà la settimana prossima, sabato 30 settembre, per commemorare la Giornata internazionale dell’aborto sicuro.
Il tema di quest’anno – sottolineano gli organizzatori – sarà incentrato sullo stigma che ancora pervade la società in merito alla pratica.
«L’aborto è comune. L’aborto è normale. Tutti amano qualcuno che ha abortito» hanno dichiarato gli attivisti, ricordando come, a Malta, almeno una persona al giorno ricorra autonomamente all’uso della pillola abortiva tra le mura domestiche.
«Mifepristone e misoprostolo sono farmaci sicuri dal punto di vista medico, inclusi nella lista dei farmaci essenziali stilata dall’OMS» hanno dichiarato gli attivisti, sottolineando che, nonostante ciò, l’aborto è ancora criminalizzato a Malta e chiunque abortisca o aiuti qualcun’altra a farlo può rischiare fino a 3 anni di reclusione.
«Solo pochi mesi fa, una donna è finita a processo per aver abortito dopo essere stata denunciata alla polizia dal suo compagno violento» si legge nel comunicato diffuso dalla coalizione, che incalza: «lo Stato ha contribuito a perpetuare il ciclo di violenza».
«Il divieto di eseguire la pratica e la criminalizzazione verso le donne incinte non impediscono e non impediranno mai il verificarsi degli aborti. Servono invece ad instillare il terrore, perpetuando sentimenti di vergogna e colpa e rafforzano la stigmatizzazione e l’ostracismo sociale» dichiarano gli attivisti.
I manifestanti hanno inoltre posto l’accento sull’importanza del rispetto delle scelte altrui, comprese quelle di coloro che decidono di abortire. «Dovremmo avere l’autonomia di decidere cosa è meglio per noi stessi, il nostro corpo, la nostra salute e la nostra vita» hanno dichiarato gli attivisti schierandosi dalla parte ed in supporto di tutte quelle «persone che non si sentono sicure e a proprio agio nel parlare pubblicamente delle proprie esperienze di aborto».
La manifestazione pro-choice che si svolgerà sabato 30 settembre a partire dalle ore 16:00 da Piazza Castiglia a Valletta, avrà come obiettivo quello di chiedere che l’aborto venga depenalizzato, normalizzato, destigmatizzato e reso disponibile e accessibile a livello locale.
Le 14 organizzazioni che compongono la Voice for Choice Coalition sono Academics for Choice, aditus foundation, Doctors for Choice, Grandparents for Choice, Integra Foundation, Lawyers for Choice, Malta Humanists Association, Men Against Violence, MGRM, Moviment Graffitti, Parents for Choice, Students for Choice, Women’s Rights Foundation, Young Progressive Beings.
I noti Filantropofagi sorosiani sono all’opera contro il valore intangibile della vita umana. Prima hanno cercato di montare il caso mediatico dell’americana che inscenando un malore pretendeva di abortire a Malta. Ora agitano quattro provocatori prezzolati con cartelli idioti.
La tattica la conosciamo, i burattinai pure.