L’avvocato della famiglia di Nicolette Ghirxi, Joseph Borda, ha presentato una denuncia al Garante della privacy nei confronti della Foundation for Social Welfare Services (FSWS) in merito al comunicato stampa che la stessa ha diffuso martedì 27 agosto.
La fondazione ha condiviso copia delle dichiarazioni giurate fornite da due dipendenti che assisterono Ghirxi, con l’intento di smentire qualsiasi accusa di “dissuasione” messa in atto nei confronti della donna affinchè scegliesse di non sottoporsi alla valutazione del rischio, obbligatoria per ogni vittima di violenza, ma legata comunque ad una scelta personale. Insieme a questi documenti, FSWS ha pubblicato anche il modulo di dichiarazione firmato dalla vittima il 22 aprile di quest’anno, mentre si trovava presso la questura di Floriana per la valutazione del rischio nell’ambito della denuncia che aveva sporto per violenza domestica.
«La condivisione di questo modulo, pubblicato anche sui social media della FSWS, viola le norme sulla protezione dei dati e va contro tutte le norme etiche fondamentali» ha dichiarato Borda spiegando la scelta di denunciare l’accaduto.
Sempre martedì, il Ministero delle politiche sociali ha nominato una commissione d’inchiesta che avrà il compito di indagare e verificare in quali modi e modalità Nicolette Ghirxi ha ricevuto assistenza quando si rivolse alle autorità per chiedere aiuto prima di essere assassinata.
La 48enne è stata rinvenuta cadavere nel suo appartamento di Birkirkara il 12 agosto scorso, colpita da una serie di coltellate che non le hanno lasciato scampo. Nei mesi scorsi la donna aveva più volte denunciato per molestie l’ex fidanzato Edward William Johnston il quale, prima che fosse freddato a colpi d’arma da fuoco dalla polizia la sera stessa dell’omicidio, aveva confessato di aver ucciso l’ex compagna. Solo quattro giorni prima del tragico epilogo la donna tornò a rivolgersi alla polizia per segnalare il possibile rientro dell’uomo sull’arcipelago.
Ora, le indagini sono tutte concentrate nel tentare di capire se vi sono state falle da parte delle autorità incaricate di assistere e tutelare le vittime di violenza che trovano il coraggio di sporgere denuncia. A questo proposito, la scorsa settimana Times of Malta ha pubblicato la trascrizione di un messaggio vocale che la donna inviò ad un’amica alla quale pare aver confidato di essere stata dissuasa a sottoporre il proprio caso alla valutazione del rischio dai professionisti ai quali si era rivolta, dato che era stata vittima di insulti e non minacce.
In seguito, è arrivata la smentita da parte della Foundation for Social Welfare Services con la pubblicazione delle dichiarazioni giurate dei dipendenti che avevano assistito Ghirxi e del modulo compilato dalla stessa ora oggetto di denuncia dal legale della vittima per violazione della privacy. Lo stesso avvocato continua a rimanere saldo sulla sua posizione. Per lui la frase «Attualmente non credo di essere in pericolo» scritta dalla vittima sul modulo è indicativa del fatto che sia stata incoraggiata a non sottoporsi alla valutazione del rischio.