Le navi battenti bandiera russa o che sono state ribattezzate con bandiera russa dopo il 24 febbraio, non potranno più accedere ai porti maltesi, come conseguenza delle sanzioni europee ai danni di Mosca dopo l’invasione dell’Ucraina. Malta quindi si accoda a quanto sta avvenendo anche in altri Paesi europei, con l’obiettivo di isolare sempre più Putin, sulla scia della Direttiva UE 2022/576 dello scorso 8 aprile.
Le limitazioni, applicate dal 16 aprile scorso, sono soggette ad una regolamentazione ben definita, che darà comunque l’opportunità alle navi mercantili e agli yacht russi di gettare gli ormeggi all’interno delle acque territoriali per scopi medici, umanitari, alimentari ed energetici.
Proprio le emergenze rappresenteranno l’eccezione, prevista in anticipo, alla “regola”.
Incidenti in grado di mettere in pericolo la vita dei passeggeri o la sicurezza della navigazione concederanno infatti l’accesso al porto in via straordinaria.
Inoltre, passando ad aspetti meno particolari, il comitato di monitoraggio delle sanzioni avrà il potere di autorizzare l’accesso ai porti in funzione di rifornimenti, siano essi energetici, alimentari, o legato a beni di comprovata necessità, come i farmaci.
In un contesto del genere, in cui l’entità delle sanzioni cambia con frequenza e la loro applicazione è soggetta a variabili, il Sanctions Monitoring Board ha emesso una nota ufficiale di orientamento che rimarrà valida fino ad ulteriori aggiornamenti.