“Dopo molti anni, Salina torna a produrre sale!” è con questo messaggio ricco di entusiasmo e pubblicato attraverso i canali social, che la Riserva Naturale di Salina annuncia di aver ripreso la produzione di sale marino.
Le saline, originali dell’epoca romana, devono la loro popolarità ai Cavalieri di San Giovanni ed è a loro che si riconosce anche la diffusione della pratica di produzione del sale sull’arcipelago maltese.
Il complesso di Salina, recentemente riabilitato attraverso un progetto parzialmente finanziato con fondi dell’Unione Europea, è la principale area di produzione del sale marino a Malta.
La Riserva Naturale di Salina descrive così i dettagli di questo “magico” processo: «E’ una lavorazione lunga, che richiede diversi mesi. Dopo le tempeste invernali, tra marzo e aprile le saline destinate alla produzione di sale vengono pulite a mano, prima con le pale e poi con l’elettrolavaggio. In seguito, attraverso una precisa sequenza ad opera di un particolare sistema di valvole, l’acqua del mare viene diretta verso la salina e transita nei bacini esterni di raccolta del limo. Quando è colma, le valvole vengono chiuse e inizia il processo di evaporazione»
Giugno è il mese cruciale; qui il sale comincia a cristallizzare. «Viene ammassato in mini piramidi e lasciato asciugare ulteriormente per un paio di settimane. Ora il sale è pronto per la raccolta a cui partecipa anche il personale delle altre riserve di BirdLife Malta. In seguito viene trasportato nei granai di stoccaggio e riposto in enormi sacchi».
L’annuncio prosegue: «Nelle prossime settimane, invieremo dei campioni di sale all’estero per dei test di laboratorio per confermarne la qualità. Infatti, in passato, il sale prodotto a Malta era uno dei migliori del Mediterraneo e ci auguriamo che i risultati siano all’altezza di quello standard».
In base ai risultati, il sale sarà poi confezionato per la vendita.