Il Presidente di Malta George Vella è stato insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dal Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella; si tratta della massima onorificenza internazionale conferita dallo Stato italiano, a dimostrazione dell’amicizia e della collaborazione tra i due Paesi.
Nel corso dell’incontro in Quirinale, i due capi di Stato hanno fatto riferimento ai solidi legami tra Malta e l’Italia risalenti sin dal 1964, ovvero dall’inizio dell’instaurazione delle relazioni diplomatiche dopo l’indipendenza maltese.
Nel comunicato stampa diffuso dall’Ufficio del presidente si apprende che Vella ha sottolineato come le relazioni tra i due Paesi siano più forti nei contatti interpersonali, che si sono rafforzati nel corso degli anni, così come nei rapporti commerciali e negli investimenti.
Malta e Italia hanno interessi convergenti e obiettivi comuni in qualità di nazioni protagoniste della diplomazia mediterranea e, dal 2004, come membri attivi dell’Unione Europea. I presidenti hanno inoltre discusso delle possibilità di rafforzare e consolidare ulteriormente il ruolo dell’UE a livello internazionale e delle sfide che si trova ora a fronteggiare, concordando sul ruolo chiave svolto dall’Unione Europea nel raggiungimento della stabilità e della pace in campo globale.
Nell’incontro, i due leader si sono confrontati anche sui temi legati al fenomeno dei flussi migratori irregolari che affliggono entrambi i Paesi, e della solidarietà tra i membri dell’Unione europea. Per quanto riguarda la guerra in Ucraina e il conflitto tra Israele e Hamas, i Presidenti hanno espresso la speranza che alla fine possa prevalere la pace. Nell’ambito della cooperazione multilaterale tra i due Paesi, uno dei temi affrontati è stato quello relativo al cambiamento climatico e all’impatto sulle generazioni presenti e future.
Nell’ultimo viaggio in terra straniera in qualità di Presidente di Malta, George Vella era accompagnato da una delegazione composta, tra gli altri, dalla consorte Miriam Vella e dal ministro degli Esteri Ian Borg.