Il maxi-complesso City Centre proposto da db Group nel sito dell’ex istituto di studi turistici di Pembroke si farà, per buona pace degli attivisti. Non sono infatti servite a nulla le richieste di riesame delle obiezioni sul progetto, già presentate a più riprese da diverse Ong, ma rispedite al mittente dal tribunale di revisione dell’ambiente e della pianificazione. Ora, anche il tribunale civile ha confermato la sentenza precedente: il progetto è valido e si farà. Per il giudice, infatti, le contestazioni non sono bastate per avviare un altro processo, non riuscendo di fatto a provare a livello legale che ci fossero violazioni nei regolamenti.
Nello specifico, le intenzioni sono di trasformare l’edificio in un complesso alberghiero, residenziale e commerciale. In poche parole, nuove unità abitative, ricettive e nuovi negozi. Un progetto al quale si sono opposte numerose associazioni, come Moviment Graffitti, Din L-Art Helwa e Friends of the Earth Malta assieme a una folta schiera di residenti della zona, Consigli locali di Swieqi e Pembroke, tutti assolutamente contrari allo sviluppo dell’area.
Il progetto è stato proposto nel 2017 da db Group e prevede la realizzazione di un albergo a 5 stelle con 386 camere dislocate su 12 piani, 179 appartamenti distribuiti in due torri alte 17 e 18 piani, oltre a uffici, un centro commerciale, ristoranti e un parcheggio. E ora, come detto, diventerà realtà nonostante a molte persone l’idea non piaccia, cittadini compresi.
Dal canto suo, alcuni esponenti della compagnia si sono detti ovviamente soddisfatti della sentenza, senza nascondere un certo fastidio per i problemi causati dei ricorsi sul progetto: «È stato un processo durato otto anni con un’intensa attenzione mediatica, procedurale e legale. Nessun progetto a Malta è mai stato soggetto a un’analisi così approfondita. Tutto ciò lo ha migliorato e reso ancora più unico. Per questo, ringraziamo di cuore tutti, anche i nostri critici più severi, per averci aiutato a immaginare, ripensare e rifinire dove necessario, migliorando una cosa già buona. Abbiamo accettato tutte le richieste e le critiche ragionevoli. Come abbiamo promesso fin dall’inizio, abbiamo ascoltato e abbiamo agito».
Dal canto suo, l’Ong Moviment Graffitti risponde alla sentenza con estremo rammarico: «Prendiamo atto della decisione, ma questo progetto avrà un impatto mostruoso. Bloccherà la luce del sole e peggiorerà il traffico». E ancora: «Vogliamo sottolineare che sia il tribunale che la Corte d’appello hanno stabilito che nessuna attività può avere luogo nel sito fino a quando Transport Malta non certifica che l’infrastruttura è adeguata a sostenere uno sviluppo così intensivo. La Corte d’Appello ha affermato che ci saranno conseguenze se ciò non viene fornito».
Moviment Graffitti ha però concluso affermando di non avere fiducia nel “sistema”: «Stiamo tentando di far rispettare le regole dalle stesse autorità che non hanno fermato i camion che vengono parcheggiati sui marciapiedi, sulle doppie linee gialle, alle fermate degli autobus e ad ogni angolo di Pembroke in ogni momento del giorno. Riterremo queste autorità responsabili di tutto ciò che accadrà, costi quel che costi».