Un odio feroce, ingiustificato.
Undici persone sono state denunciate per i reati di offesa all’onore e al prestigio del presidente della Repubblica e istigazione a delinquere.
A insultare Sergio Mattarella sono stati, tra gli altri, un docente dell’Università del Molise (vicino a gruppi di ispirazione suprematista e antisemita), dei giornalisti bolognesi e piemontesi, alcuni pensionati, un cantautore e un impiegato amministrativo.
Non sono dei ragazzini privi di educazione, ma adulti di un’età compresa tra i 46 e i 65 anni.
Hanno imbrattato i social con commenti di questo tipo: «Va a quel paese», «Bastardo», «Devi morire», «Il popolo prima o poi si ribellerà. Questo è quello che vi meritate».
L’indagine, condotta dai carabinieri del ROS, è iniziata nell’aprile dello scorso anno, in piena pandemia.
Dall’inchiesta del ROS è emerso che i post e i contenuti offensivi sono state diverse decine, ed è stato possibile rintracciare gli autori attraverso lunghe indagini telematiche al termine delle quali sono stati sequestrati telefonini, computer, tablet.
Secondo quanto riporta l’agenzia Ansa, dagli accertamenti dei carabinieri è emerso che tre degli indagati gravitano in ambienti di estrema destra e a vocazione sovranista.