La Malta Ranger Unit ha sollecitato il governo a prendere precauzioni circa le attrezzature da pesca fantasma a seguito di quanto accaduto di recente a Rabat dove un uccello marino protetto è morto dopo che le sue ali sono rimaste impigliate in una lenza da pesca, appeso a testa in giù nel vuoto per 18 ore.
La segnalazione era partita lo scorso 10 luglio da un cittadino che aveva allertato la Ong BirdLife dando il via a un’operazione di recupero congiunta con la Malta Ranger Unit lungo le scogliere di Migra l-fehra.
Giunti sul posto i ranger hanno avvistato l’esemplare di Berta maggiore apparentemente senza vita, salvo poi accorgersi tramite dei filmati che l’animale accennava dei lievi movimenti con la testa.
Sono quindi stati contattati due membri della squadra uccelli marini di BirdLife (LIFE PanPuffinus) che si sono calati con delle corde lungo le ripidi pareti della scogliera fino a raggiungere il luogo in cui si era incastrata la lenza e recuperare così l’uccello. Malgrado le cure veterinarie, purtroppo per la Berta maggiore non c’è stato nulla da fare. L’esemplare è morto nel giro di un mese a causa di una grave infezione.
«Desideriamo portare la questione degli attrezzi da pesca fantasma all’attenzione del governo. Ciò sta diventando sempre più frequente e li esortiamo a lavorare per soluzioni in materia per evitare che la fauna selvatica venga danneggiata dalle attività umane» ha affermato la Malta Ranger Unit su Facebook condividendo foto e video della difficile operazione di salvataggio, purtroppo conclusasi nel peggiore dei modi per il volatile protetto.