Una svista non da poco quella accaduta lunedì 13 maggio, quando i pazienti del National Screening Centre si sono visti recapitare i referti delle loro analisi insieme ai dati di altre persone, ignare ovviamente dell’accaduto.
Sul caso è intervenuto il Ministero della Salute che, attraverso una nota ufficiale, ha svelato l’arcano frutto di un’indagine della Primary HealthCare. A causare il guaio sarebbe stato un «malfunzionamento tecnico dell’apparecchiatura di stampa» del fornitore di servizi che, di fatto, ha generato un lotto di referti erroneamente stampato su carta fronte-retro, con la conseguenza che alcuni assistiti hanno ricevuto i loro risultati insieme ai dati relativi ad altri clienti riportati sull’altro lato del documento.
Sebbene non sia stata resa nota l’identità del fornitore di servizi responsabile della vicenda né le conseguenze che dovrà – si immagina – presumibilmente fronteggiare, il Ministero ha dato istruzioni per «procedere immediatamente» con l’invio di una notifica di violazione della protezione dei dati al Garante della privacy, affinchè vengano avviate ulteriori indagini sull’accaduto. Parallelamente, è stata spedita una lettera a tutti i pazienti vittime «dell’errore tecnico», nel tentativo di metterci una pezza.