Enemalta ha ringraziato le centinaia di operai e i tecnici che hanno finora lavorato instancabilmente per riparare i guasti alla rete e, parallelamente, ha puntato il dito contro la «propaganda di alcuni individui» che, secondo l’azienda, ha gettato benzina sul fuoco esacerbando il nervosismo già creato dal problema dei blackout.
Attraverso un post diffuso su Facebook, l’Ente ha sottolineato che i suoi operai hanno lavorato 24 ore su 24 per ripristinare la fornitura a tutti i clienti rimasti al buio in due diverse aree lo scorso sabato sera.
Tuttavia, nel comunicato Enemalta si è detta rammaricata «dei commenti negativi e della propaganda diffusi da alcuni individui che non hanno fatto altro che aumentare la pressione e le difficili condizioni che i nostri lavoratori stavano già affrontando», senza però specificare quale fosse il tipo di propaganda messa in atto e che genere di messaggi negativi fossero stati lanciati contro gli operai.
L’azienda ha poi voluto rassicurare i cittadini spiegando che, «sebbene i suddetti lavori richiedano tecnici qualificati per garantire la buona riuscita delle riparazioni», «tutti gli investimenti sono in linea con ogni normativa».
Enemalta ha inoltre affermato di aver già provveduto a posare 82 chilometri di nuovi cavi sotterranei ad alta tensione, mettere in funzione 32 nuove sottostazioni, eseguito il potenziamento dei trasformatori e la sostituzione dei quadri elettrici, oltre a molti altri lavori per rafforzare la rete di distribuzione nazionale. «Continueremo a investire per garantire un servizio efficiente a tutti i nostri consumatori» ha concluso l’azienda.
Scorrendo tra i commenti comparsi sotto il post in questione per capire il termometro della situazione, si può dire che la maggioranza degli utenti social si è detta assolutamente grata per il duro lavoro svolto fronteggiando temperature roventi dai tecnici di Enemalta nell’ultima settimana (qualcuno si augura che ricevano anche un aumento per gli enormi sforzi messi in campo), mentre se l’è invece presa con le autorità e il ministro Miriam Dalli che avevano promesso che quest’anno non si sarebbe ripetuto l’incubo dei blackout che aveva già messo in ginocchio il Paese la scorsa estate.