L’Ong Repubblika ha espresso forte preoccupazione per il recente furto di 200 chili di droga da un deposito custodito dalle Forze Armate maltesi (AFM), sottolineando la gravità del caso su più livelli.
Secondo l’organizzazione, il fatto che la rapina sia avvenuta in un’area sotto sorveglianza militare rende l’episodio ancora più allarmante. Inoltre, le sostanze rubate avrebbero dovuto essere distrutte su ordine del tribunale, ma per ragioni ancora da chiarire erano ancora stipate in un deposito.
Data la gravità dei fatti, seppur riconoscendo che il ministro dell’Interno Byron Camilleri non fosse direttamente coinvolto nella gestione della droga sequestrata (come da lui affermato), Repubblika sostiene che comunque è necessario assumersi la responsabilità politica dell’accaduto e che, un ministro serio e integro, dovrebbe dimettersi per senso di responsabilità.
«Se il ministro – afferma – riceve applausi e congratulazioni quando i suoi subordinati collezionano successi, allora dovrebbe anche assumersi la responsabilità quando si verificano errori così gravi. Non è accettabile che il brigadiere delle Forze Armate sia stato sospeso, mentre lui rimane al suo posto».
Repubblika ha inoltre ricordato che questo caso non è un episodio isolato, ma l’ultimo di una serie di scandali legati al Ministero dell’Interno, ovvero quello delle false carte di identità legato all’agenzia Identità, oltre al rapporto scioccante del difensore civico sulle condizioni in cui versava il carcere di Corradino sotto la controversa gestione del colonnello Alex Dalli.
L’associazione ha inoltre chiesto piena trasparenza sul caso e sulle circostanze che hanno permesso il furto. In particolare, ha rivolto al governo una serie di domande, ovvero «da quanto tempo si attendeva la distruzione di questa droga? Perché non era ancora stata distrutta? Quanta droga sequestrata negli ultimi anni non è stata ancora eliminata? Ci sono altri casi di droga rubata prima di essere distrutta?».
«Non possiamo continuare a vivere in un Paese dove l’impunità regna sovrana», ha concluso Repubblika.
(photo credits: Google Maps)
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