Si sollevano dubbi sul mega-progetto costituito da due moderni grattacieli polifunzionali (34 piani uno e 27 l’altro, quest’ultimo composto da due singole torri interconnesse), oltre ad altri edifici minori che sorgeranno nell’area di St. George Bay, a St. Julian’s, a causa delle conseguenze che potrebbero apportare al panorama circostante, come emerso dalle considerazioni riportate nel report di Valutazione dell’Impatto Ambientale (EIA) che confermerebbero la presenza di alcune criticità legate allo sviluppo da oltre 50.000 metri quadrati destinato al turismo, agli affari ed al tempo libero.
Il grattacielo più alto si collocherebbe sul lato della baia occupato dal Palazzo Villa Rosa e contemplerebbe strutture composte da un hotel di lusso con 132 camere, uffici, appartamenti, attività commerciali e ricreative. Il tutto collegato alle altre due torri da 27 piani adibite ad appartamenti per affitti a medio-lungo termine, attraverso una piazza che offrirà uno spazio pedonale costellato da negozi al dettaglio ed altri punti vendita destinati al pubblico.
Nell’area di Cresta Quay, ora occupata da un Beach Club e da un Centro immersioni, sorgerà un’altra struttura ricettiva composta da 124 camere, questa volta però di un’altezza inferiore rispetto a quella dei grattacieli, e che consentirà anche a chi non è ospite del resort di poter avere accesso alla zona balneare.
In definitiva, il progetto ormai in discussione da diversi anni vedrà sorgere complessivamente 789 appartamenti per soggiorni brevi o a lungo periodo, oltre ad un parcheggio multi-piano in grado di raccogliere 1.365 vetture.
Nella relazione dell’EIA si snocciolano alcune delle preoccupazioni avanzate dagli esperti, a partire dall’impatto che i grattacieli avrebbero sulle strutture nelle vicinanze, in particolare sulla grotta di Harq Hammiem e sulla novecentesca Villa Rosa. A questo proposito sono state rilasciate alcune raccomandazioni da porre in atto nella fase di scavo del terreno, da monitorare costantemente, al fine di non ledere le strutture sotterranee.
A preoccupare, sempre durante le opere di costruzione, sarebbero inoltre l’inquinamento da polveri sottili, rumore e vibrazioni che affliggerebbero le case collocate nelle vicinanze del sito e che sarebbero maggiormente colpite dai venti nord-occidentali, con il report EIA che raccomanderebbe un monitoraggio costante della qualità dell’aria durante i lavori. Tale problema era già stato denunciato in occasione della presentazione del db Group City Center di Pembroke, che diede vita alla battaglia legale dei residenti fino all’arenarsi del progetto.
Un’altra parentesi attenzionata dall’EIA si concentra sul potenziale impatto delle ombre generate dalle due mega-strutture che porterebbe ad uno stravolgimento delle abitudini di turisti e residenti, in particolar modo durante l’inverno, costringendo aree come Pembroke a rimanere in penombra fino alle 15:00, oppure la spiaggia che assisterà alla scomparsa della luce naturale già a partire dalle 12:00.
Ma proprio perché nei mesi estivi, invece, le ombre delle torri inizieranno a “sommergere” la baia solo a partire dalle 18:00, a differenza di quelle invernali generalmente più “lunghe”, l’EIA conclude che questo tipo d’impatto non risulta rilevante, in particolare durante la bella stagione quella solitamente caratterizza da un maggior flusso di frequenze.
Un altro fattore che si erigerà insieme ai grattacieli sarà legato alla crescente presenza di vento nell’area, in particolare nei mesi invernali, con l’Energy Information Administration che raccomanda alcune misure di “mitigazione” come l’installazione di fioriere ed alberi ad alto fusto per attenuare la forza delle correnti.
Passando agli aspetti positivi, i consulenti dei progettisti incalzano come le costruzioni favoriranno un impatto economico complessivo pari a 116,4 milioni di euro in grado di creare opportunità di lavoro per circa 2.259 persone durante le operazioni.