Sembra un film, un brutto film. Ha preso una piega davvero strana l’indagine su un sergente della polizia maltese accusato di aver stuprato una donna lo scorso 17 aprile.
Ieri la sovrintendente Gabriella Muscat Buhagiar ha riferito al magistrato Gabriella Vella il contenuto della ricostruzione dei fatti da parte della vittima del presunto abuso sessuale.
Secondo quanto riporta il Times of Malta, la Muscat Buhagiar ha messo a verbale che il 17 aprile la donna – che ha problemi di tossicodipendenza – aveva chiamato la polizia per denunciare un furto nel suo appartamento.
Il sergente Glenn Carabott, 40 anni, si era presentato a casa sua stranamente da solo e sembrava essere sotto l’effetto della droga.
Il poliziotto le avrebbe fatto dei complimenti per l’aspetto fisico e poi avrebbe cominciato a toccarsi in modo inappropriato.
Carabott le avrebbe afferrato il seno, e poi le avrebbe rivelato che faceva film pornografici a pagamento che venivano condivisi tra un gruppo selezionato di persone.
Stando a quanto riferito dalla sovrintendente al magistrato Vella, il poliziotto avrebbe seguito la donna nella sua stanza da letto.
Essendo stata abusata sessualmente da bambina e per gran parte della sua vita adulta, la vittima sapeva cosa sarebbe potuto succedere.
La donna non si sarebbe sottratta al rapporto sessuale perché, ha spiegato la sovrintendente, voleva solo che quell’incubo finisse prima possibile.
«Lei ha detto di sapere che una volta che un uomo inizia, si fermerà solo quando avrà finito», ha spiegato la Muscat Buhagiar al magistrato. Carabott è stato definito «come un animale che l’ha trattata come un oggetto».
L’avvocato Arthur Azzopardi è il difensore di Carabott; l’avvocato Rene Darmanin rappresenta la presunta vittima.