Nove organizzazioni europee esprimono sostegno in direzione di una normativa che garantisca una maggiore protezione dei diritti di chi lavora nel mercato del sesso. Senza una depenalizzazione e una regolarizzazione di quest’area grigia, è a rischio la tutela di diritti umani e a livello globale l’approccio sta gradualmente cambiando. Malta potrebbe essere il prossimo paese a fare dei passi avanti in questo senso.
Svariate le organizzazioni che hanno firmato la dichiarazione congiunta volta alla depenalizzazione con conseguente maggiore salvaguardia dei diritti umani per chi lavora nel settore.
Negli ultimi anni Malta si è distinta a livello mondiale tra i paesi impegnati nella difesa dei diritti umani delle persone LGBT, in campagne contro ogni forma di discriminazione, violenza domestica subita da donne e minori.
I traguardi fin qui conquistati hanno portato la comunità locale e le sue istituzioni a una sempre maggiore apertura verso il nuovo e a una disponibilità al dialogo.
Chi ben comincia è già a metà dell’opera si dice.
In questo momento, i lavoratori del sesso e le loro organizzazioni chiedono a livello globale una depenalizzazione, il diritto all’autodeterminazione e all’auto-organizzazione.
L’intento delle organizzazioni coinvolte nella dichiarazione è di sostenere i principi secondo cui leggi e le politiche che hanno un impatto sulle comunità emarginate dovrebbero indirizzarsi al coinvolgimento di quelle comunità, assicurando che il loro punto di vista sia ascoltato e compreso in un atteggiamento più inclusivo.
L’elenco delle organizzazioni firmatarie
Tra i firmatari troviamo:
ILGA Europe
Transgender Europe
International Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender, Queer and Intersex
Youth & Student Organization
The Platform for International Cooperation on The Undocumented Migrants
La Strada
International Anti-Trafficking Network
European AIDS Treament Group
Comitato internazionale sui diritti delle lavoratrici del sesso in Europa
“Le nostre organizzazioni, dopo attenta considerazione, consultazione e ricerca, sostengono con tutto il cuore la depenalizzazione del lavoro sessuale” hanno affermato.
Le richieste di depenalizzazione del settore sono condivise da diverse organizzazioni impegnate nella salvaguardia dei diritti umani.
Tra questi, i diritti delle donne e la preoccupazione per la salute pubblica, supportate da prove accademiche e scientifiche internazionali.
I fatti stanno dimostrando che un approccio legalizzato offre migliori risultati e conferisce dignità
Studi specifici in merito arrivano da istituzioni accademiche quali London School of Hygiene, Tropical Medicine, The Lancet e il progetto SexHum.
“Il nostro lavoro ci dice che, senza eccezioni, le politiche che criminalizzano le lavoratrici del sesso, i migranti e il loro lavoro o le organizzazioni che li supportano, portano a incrementare, piuttosto che diminuire, violenza e sfruttamento”.
Questi ambienti repressivi minano l’accesso ai servizi, al lavoro dignitoso e alla giustizia, inoltre aumentano il rischio di violazione dei diritti umani.
“L’impatto della criminalizzazione dei clienti, nota come modello svedese, sulle lavoratrici del sesso in paesi come Svezia, Norvegia, Francia, Irlanda e Irlanda del Nord è inequivocabile: le lavoratrici del sesso segnalano una maggiore precarietà e vulnerabilità alla violenza e alle malattie infettive (incluso l’HIV) , mentre la fiducia nelle autorità è precipitata ”
La crisi del Covid-19 in corso ha evidenziato ulteriormente il problema e la necessità di attuare politiche basate su prove scientifiche e giusti standard di diritti umani, stando alla dichiarazione.
I paesi e gli stati in cui il lavoro sessuale è depenalizzato hanno mostrato risultati differenti: le lavoratrici del sesso avrebbero maggiore accesso alla protezione legale. La loro capacità di esercitare altri diritti fondamentali, tra cui la giustizia e l’assistenza sanitaria è migliorata.
Depenalizzare chi lavora nel sesso e la loro professione contribuirebbe in modo significativo a protezione, dignità e uguaglianza sociale.
“L’evidenza è chiara: solo la depenalizzazione del lavoro sessuale proteggerà il benessere e la dignità dei lavoratori del sesso”.