Sono in tutto 590 i bambini nati a Malta dal 2013 attraverso la fecondazione in vitro. Il dato è stato comunicato mercoledì dal Primo Ministro Robert Abela nel corso di un incontro con il comitato esecutivo del Consiglio nazionale delle donne a Castille.
Abela ha sottolineato l’importanza della partecipazione attiva delle donne nel mondo del lavoro e dello sviluppo economico e di come l’introduzione dell’assistenza all’infanzia gratuita abbia portato le donne a poter ritornare a lavorare dopo la nascita del primo figlio.
A proposito di riforme, il Premier ha fatto riferimento anche al meccanismo di genere che consente l’incremento della quota rosa in Parlamento, oltre all’introduzione della legge sul femminicidio nel codice penale.
In merito alla strategia contro la violenza domestica, attualmente il governo si sta concentrando maggiormente sulla prevenzione, con l’introduzione di mezzi tecnologici a supporto delle vittime di abusi. Inoltre, nonostante le cifre rimangano relativamente basse a Malta, sono stati compiuti sforzi legislativi per ridurre il numero delle vittime della tratta di esseri umani, inclusa la regolarizzazione delle agenzie interinali e l’istituzione di linee di assistenza dedicate.
Sebbene siano state apportate una serie di riforme incentrate sull’emancipazione delle donne nel tessuto sociale maltese, Abela ha sottolineato che è necessario fare molto di più per affrontare le nuove realtà che le donne si trovano ad affrontare, anche nel fornire loro supporto nell’affrontare le difficoltà parallele tra la carriera professionale e la crescita dei figli.
Rebecca Berry Wellmann, presidente del Consiglio nazionale delle donne, ha affermato che il servizio di assistenza all’infanzia gratuito è una delle misure ritenute più utili per il Consiglio per aiutare le donne a conciliare lavoro e famiglia.