I centri legalizzati per la vendita della cannabis potrebbero vedere la luce il prossimo anno.
Come riporta Malta Today, a comunicarlo è il governo tramite il Segretario parlamentare Rebecca Buttigieg. Le associazioni potranno iniziare a richiedere i permessi e le licenze necessarie a partire da febbraio 2023. Secondo le linee guida dell’Authority for the Responsible Use of Cannabis (ARUC), i richiedenti potranno coltivare le piante di cannabis e saranno inoltre l’unico intermediario legale per acquistare la sostanza. Le associazioni interessate diventeranno quello che al momento viene definito come “Cannabis club” senza scopo di lucro. Potranno accedervi solo i membri iscritti. L’obiettivo dell’Autorità è ridurre il giro illegale di droga, limitandone di conseguenza i danni.
L’iniziativa arriva dopo la legalizzazione della droga leggera, approvata dal governo l’anno scorso e che permette inoltre ai cittadini di avere in casa fino a quattro piante, ovviamente a esclusivo uso privato e personale.
Le associazioni interessate a candidarsi dovranno però rispettare parametri severi: essere esenti da procedimenti penali in corso o passati, essere dotate di un’assicurazione, di un business plan, di dipendenti con formazione nella coltivazione, nello stoccaggio e nella consegna della sostanza, e non avere legami con organizzazioni criminali. Inoltre, le associazioni dovranno rigorosamente essere maltesi, non aver mai promosso l’uso della cannabis e avranno l’impegno di fornire tutti i dati sulla distribuzione al sistema centralizzato.
I primi passi concreti di proposte per un uso responsabile della cannabis arrivano dopo un periodo turbolento dell’ARUC, con il primo presidente Mariella Dimech sollevata dall’incarico a inizio novembre, a soli 10 mesi dall’istituzione dell’Ente. Il licenziamento aveva scatenato diverse polemiche da parte di Dimech, ex coordinatrice della Caritas impegnata nell’assistere percorsi riabilitativi dalle droghe. Sostituita da Leonid McKay, l’ex presidente aveva affermato di aver passato il suo periodo di carica lavorando senza personale, senza fondi e mai d’accordo con la strategia politica applicata all’ARUC.
I meccanismi dell’Autorità tuttavia non piacciono a molti. È infatti della scorsa settimana l’appello lanciato da 23 organizzazioni maltesi, che chiedono al governo una maggior attenzione nella legalizzazione della cannabis, e che vengano messi a disposizione i giusti strumenti e strutture necessarie allo scopo.
La politica di legalizzazione del governo trova il dissenso anche dell’opposizione. Il leader del PN Bernard Grech ha infatti definito “testardo e arrogante” il Primo ministro Robert Abela, in merito al licenziamento frettoloso di Mariella Dimech. Secondo il leader dell’opposizione, i problemi dell’Ente sarebbero però soprattutto strutturali: «Dimech è stata licenziata meno di un anno dopo che il governo ha frettolosamente introdotto una legge, senza un forte quadro normativo sull’uso della cannabis. Oggi vediamo che il governo ha fallito. L’ARUC non ha il quadro giuridico per svolgere ciò per cui è stata istituita, ed è quindi dannosa per la società».