Il Partito Nazionalista (PN) ha aspramente criticato il governo e il ministro dell’Interno, Byron Camilleri, per la gestione del caso del maxi furto di droga dalla base delle Forze Armate maltesi (AFM) a Safi, sottolineando la contraddizione riscontrata nelle dichiarazioni del commissario di Polizia Angelo Gafà circa il quantitativo di stupefacenti sottratto.
Lo scorso 25 febbraio, nel corso di una conferenza stampa rivolta ai media maltesi, Gafà aveva riferito che erano stati sottratti 226 chilogrammi di droga (inizialmente ne avevano dichiarati 220, ndr) dal deposito militare, ma ieri, a distanza di due settimane e sulla base delle indagini condotte dagli esperti forensi, in tribunale il dato è stato corretto a 132 chilogrammi, sottolineando quindi una discrepanza di ben 94 chili.
«Il commissario di Polizia deve spiegare immediatamente come e perché si è verificato questo errore e perché ci sono volute due settimane per correggerlo. Non ci può essere alcun margine di dubbio su una questione così grave», si legge nella dichiarazione siglata dal ministro ombra Darren Carabott, in cui si chiedono inoltre chiarimenti su quali misure amministrative verranno intraprese in merito a questa situazione, oltre a piena trasparenza e responsabilità da parte della Polizia e del Ministero dell’Interno sulla restante droga rubata che non è ancora stata recuperata.
«La responsabilità politica di questa situazione ricade sul Ministro Byron Camilleri, che Robert Abela continua a difendere, confermando ulteriormente come questo governo abbia fallito, anche in termini di sicurezza nazionale» ha dichiarato l’opposizione, sulla scia del polverone sollevato dopo che il Premier si è rifiutato di accettare le dimissioni di Camilleri, elogiando invece il suo operato e ritenendo che non avrebbe dovuto assumersi lui la responsabilità di quanto accaduto.
Un’altra questione allarmante, secondo il PN, riguarda il tempo che i ladri hanno trascorso all’interno della base militare. «I responsabili del furto sono rimasti all’interno di una delle aree più sicure di Malta per circa due ore senza essere scoperti», ha sottolineato l’opposizione, definendo l’episodio un «fallimento della sicurezza nazionale».
Il PN ha sollevato dubbi anche sulla gestione degli stupefacenti posti sotto sequestro. Il tribunale aveva ordinato la distruzione delle sostanze il 20 giugno 2024, ma ciò non è avvenuto a causa di un guasto all’inceneritore. Questo ha portato la droga a rimanere in custodia delle autorità per otto mesi, fino al furto.
«Anche se si accettasse la giustificazione del guasto all’inceneritore, otto mesi sono un tempo inaccettabile per risolvere un problema così critico. Il governo non ha trovato alcuna soluzione alternativa e questo ha portato alla sottrazione della droga da una struttura che dovrebbe essere di massima sicurezza», ha denunciato il PN, chiedendo inoltre chiarimenti su come siano state gestite altre partite di droga destinate alla distruzione da quando l’inceneritore ha smesso di funzionare.
«Ogni nuovo dettaglio su questo caso evidenzia come il nostro Paese abbia bisogno di un vero cambiamento e di una leadership che garantisca sicurezza ed efficienza. Ieri è stato un altro giorno di imbarazzo per il governo laburista, che continua a pagare il prezzo degli errori di Byron Camilleri», ha concluso Darren Carabott.
(photo credits: Google Maps)
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