Le mosse del governo, le sue titubanze e i suoi ritardi sono tenute d’occhio con attenzione e spirito critico dall’accademico ed ex leader di Alternattiva Demokratika Arnold Cassola. E l’interpretazione che ne risulta non è delle più edificanti per l’attuale esecutivo maltese.
“L’annuncio della chiusura dell’aeroporto immediatamente successivo al rientro di Muscat a Malta è un chiaro segnale dell’abuso da parte dell’attuale governo” ha detto Cassola al Corriere di Malta. “L’ex primo ministro è partito il 12 marzo, quando il governo aveva già annunciato la chiusura delle scuole e aveva iniziato a fare pressione sui maltesi affinché non viaggiassero” ricorda Cassola, che sui social ha seguito con occhio critico gli spostamenti del controverso ex primo ministro Joseph Muscat.
Lo studioso fa presente che nel momento in cui “Muscat è atterrato a Malta da Londra questa notte, mercoledì 18 marzo alle 0.40, è stato emesso un avviso su Malta Aeronautical Information Services ltd che tutti i voli in arrivo a Malta venivano temporaneamente sospesi”.
Cassola sottolinea come la decisione di chiudere a cinque Paesi ma non al Regno Unito sia un evidente acrobazia atta a favorire Muscat. “Il fatto di chiudere alla Svizzera, da cui non è arrivato alcun caso di Covid-19, e di lasciare invece che dal Regno Unito continuassero ad atterrare voli è espressione dell’abuso di cui parlo”.
Su Facebook, Cassola ricorda che nonostante i casi di Coronavirus importati a Malta dalla Gran Bretagna, le autorità maltesi non hanno chiuso la tratta per permettere Muscat e alla sua famiglia, comprese le figlie minori, di recarsi in Inghilterra durante un periodo così delicato. “E hanno anche aspettato che tornasse”.
L’accademico definisce “irresponsabile” il comportamento di Muscat, specie alla luce del fatto che è un deputato. E “criminale” quello del governo guidato da Robert Abela.