Le disposizioni sono chiare, ma c’è chi si ostina a non rispettarle nonostante in gioco ci sia la propria salute e quella degli altri.
Nella scorsa settimana è stata piuttosto intensa la battaglia contro i furbetti che infrangono le limitazioni imposte per fronteggiare il COVID-19. Le forze dell’ordine hanno multato 1.261 persone, segno evidente che lo scarso senso civico è ancora piuttosto diffuso.
Ben 784 maltesi sono stati multati perché erano in un luogo pubblico senza indossare la mascherina, e 366 perché si erano radunati in gruppi più numerosi di quelli consentiti dalla legge. Altre 92 persone dovranno pagare una sanzione perché in casa avevano più ospiti di quanto prevedessero le limitazioni. In tredici, invece, sono stati multati perché non avevano rispettato gli obblighi della quarantena.
Sei, infine, i titolari di stabilimenti che non erano in regola con le norme anti COVID-19.
Nell’elenco dei furbi va inserito anche un cittadino turco di 34 anni anni che all’aeroporto ha esibito un test falsificato (dal quale non risultava contagiato dal COVID-19) per poter tornare in patria. Il certificato era stato taroccato male, al punto che il personale della Turkish Airlines ha subito chiamato la polizia.
L’uomo si è giustificato dicendo che doveva assolutamente tornare in Turchia perché la madre è gravemente malata, e per poter partire ha manipolato un vecchio test fatto tempo prima. Il giudice non si è intenerito e lo ha tenuto in cella.